Artista, architetta e designer Nanda Vigo si è guadagnata il rispetto di grandi artisti ma non ancora il riconoscimento che merita per la sua straordinaria carriera.

NANDA VIGO, the inner space

Nanda Vigo, the inner space /lo spazio interiore è una mostra che introduce il lavoro dell’artista attraverso installazioni immersive.

Architettura, arte e design sono considerati campi creativi totali.

L’obiettivo è vedere, percepire e sentire tutte le dimensioni della creazione artistica di Nanda Vigo (1936-2020).

Nata nella capitale meneghina nel 1936, Nanda Vigo esprime la sua passione per l’arte fin da giovane: accompagnata dall’artista Filippo de Pisis, amico di famiglia, e affascinata dall’architettura di Giuseppe Terragni che farà nascere in lei un interesse verso il design, l’architettura e lo studio della luce.

Entrata in contatto con il mondo dell’arte che gravitava su Milano conosce e diventa compagna di Piero Manzoni, uno dei protagonisti dell’arte italiana del Novecento.

Dagli anni Sessanta partecipa alle più importanti esposizioni, come la Triennale di Milano e la Biennale di Venezia.

Nel 1971 Nanda vince l’Award New York Industrial Design per la sua celebre Lampada Golden Gate e, nello stesso anno, si occupa del progetto della casa vacanze di Remo Brindisi, oggi trasformata in casa museo, uno dei suoi lavori più conosciuti.

La mostra di Bordeaux più che una presentazione cronologica della sua carriera è un’esperienza che permette al pubblico di vivere la dimensione senza cornice del suo lavoro.

Per comunicare il valore contemporaneo, innovativo e totale dell’opera di Nanda Vigo, vengono ricostruiti diversi ambienti e installazioni storiche, la maggior parte delle quali demolite.

Immersi in un’esperienza sensoriale che invita all’introspezione, i visitatori possono comprendere la ricerca filosofica onnipresente e fondamentale nel lavoro dell’artista.

Vetro, alluminio, specchi e luci al neon, materiali caratteristici del suo lavoro, si riecheggiano per fare appello ai nostri sensi e dare materialità alla riflessione filosofica di Nanda Vigo.

Passano davanti agli occhi dei visitatori alcuni suoi oggetti iconici, come il Cronotopo (che significa spazio-tempo), concettualizzato come un’area di ricerca sperimentale in grado di espandere gli effetti luminosi e le percezioni della forma attraverso i suoi vetri e neon.

I visitatori sono portati così ad immergersi quasi nel pensiero di Nanda Vigo e nella sua opera d’avanguardia per coglierne la dimensione contemporanea.

Liberata dai limiti della rappresentazione, Nanda Vigo ha costruito la sua vita e il suo lavoro attorno all’idea di rompere i limiti fisici dello spazio e della trascendenza.

Le sue opere, sperimentali e immersive, sono la testimonianza della sua autonomia di azione e di pensiero di artista convinta che l’arte sia una proiezione che porta in sé la forma della società futura.

Grazie alla sua forte personalità e all’ampia ricerca alla base della sua produzione innovativa ed estetica, Nanda Vigo si è guadagnata il rispetto dei più grandi artisti, come Otto Piene, Gio Ponti e Lucio Fontana, con i quali ha collaborato in diverse occasioni.

Tuttavia, nonostante la sua straordinaria carriera, e come molte altre donne artiste o designer, il suo lavoro non ha ancora acquisito il riconoscimento che merita oggi.