Gli scatti fotografici di Matteo Procaccioli Della Valle analizzano la struttura urbana da diverse prospettive, in una narrazione aperta alla libera interpretazione dell’osservatore.
Matteo Procaccioli Della Valle: CITY BREAK
La galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea è stata fondata nel 2011 e da sempre ha focalizzato il suo programma espositivo sulla produzione e realizzazione di progetti, per la quasi totalità̀ inediti sul territorio nazionale, privilegiando artisti di età̀ inferiore ai 40 anni che si fossero già̀ distinti per la ricerca e la proposta artistica fuori dal territorio italiano.
Dal 15 settembre al 31 ottobre 2022 la galleria presenta a Torino CITY BREAK, la prima mostra personale di Matteo Procaccioli Della Valle (Jesi, 1983) negli spazi della galleria.
È questa l’ultima tappa di un percorso di valorizzazione del lavoro dell’artista che Raffaella De Chirico ha avviato a marzo 2022 con la pubblicazione e mostra/evento Private. Polaroid, 2012-2022, a cura di Benedetta Donato, cui è seguito in aprile una presentazione al MIA Milan Image Art Fair 2022.
CITY BREAK propone un’ampia selezione di lavori di Matteo Procaccioli Della Valle, da opere di grande formato a intime Polaroid.
Matteo Procaccioli Della Valle analizza la struttura urbana da diverse prospettive: in Microcities osserva la frammentazione urbana sorvolando la città con inquadrature dall’alto;
in Structures guarda l’edificato intercettando linee grafiche nelle costruzioni;
in Urban Hives si interroga sulla densità architettonica che diventa riflessione su un’umanità omologata e compressa dalle stesse costruzioni in cui vive.
Si tratta di un lavoro di ricerca nel quale Procaccioli Della Valle è impegnato a scoprire significati ancora inediti, scenari nuovi, diversi livelli di lettura, muovendosi da edifici e architetture già esistenti.
Ma la sua narrazione non è mai esplicita, l’artista lascia all’osservatore la possibilità di farsi trasportare nella dimensione del non luogo, senza giudizi antropologici, politici o messaggi sociali.
Come scrive Benedetta Donato, autrice del saggio critico: “In questo excursus visivo Procaccioli Della Valle sembra utilizzare la fotografia come linguaggio aperto, per risvegliare quella dimensione umana assente ed invitarla a rivedere i luoghi in maniera sensibile; a posizionarsi in prima fila, davanti ad uno specchio che riesce finalmente a riflettere la realtà dei luoghi, gli spazi pieni, quasi asfissianti, e quelli vuoti in cui si fa sempre più assordante l’eco di una natura distante.”