La ricerca fotografica di Marilisa Cosello è incentrata su temi quali la costruzione collettiva, il femminile, le strutture sociali, il potere ed il Corpo come strumento narrativo.
MARILISA COSELLO. TRY
La Galleria Studio G7 è stata inaugurata nel 1973 con un’esposizione dedicata agli acciai specchianti di Michelangelo Pistoletto.
I nomi più rappresentativi della ricerca artistica contemporanea sono passati per la galleria.
Il 12 febbraio 2022 la galleria ha inaugurato la mostra Try di Marilisa Cosello, che sarà aperta al pubblico fino al 3 aprile 2022.
Try, a cura di Luca Panaro, è la prima mostra personale di Marilisa Cosello negli spazi della galleria.
Nata a Eboli (Salerno, IT) nel 1978 Marilisa Cosello vive e lavora a Milano.
Dopo la laurea in Arti Visive nel Regno Unito, una Laurea in Storia del Cinema a Milano e un Master in Fotografia alla Noorderlicht School in Olanda, Marilisa ha studiato con François Cheval a Parigi.
Ha lavorato per 5 anni come fotografa di cronaca, occupandosi di questioni politiche e sociali e pubblicando sui principali quotidiani e riviste nazionali, prima di comprendere che la realtà non esiste e impegnarsi in un approccio concettuale nella sua ricerca.
La sua pratica è profondamente contemporanea, caratterizzata dalla partecipazione del corpo e dalla costruzione performativa, fondendo diverse forme di indagine sul potere, sovrapponendo pubblico e privato, rituali familiari e archetipi collettivi.
Ripensando il ruolo della società come famiglia e il privato come collettivo, il lavoro di Marilisa Cosello fonde diverse forme di indagine sul potere, sovrapponendo pubblico e privato, rituali familiari e archetipi collettivi, riflettendo sulla natura politica del corpo individuale come soggetto e impatto delle dinamiche di potere sulla storia personale e delle comunità.
Try è progetto inedito itinerante iniziato nel 2020 che si inserisce all’interno della ricerca dell’artista, da sempre incentrata su temi quali la costruzione collettiva, il femminile, le strutture sociali, il potere ed il Corpo come strumento narrativo.
Try si manifesta in più momenti, raccontati con l’atto performativo, la fotografia, il video.
Ogni episodio inscena una disciplina olimpica, decontestualizzando lo sport in essere.
Coinvolgendo atleti professionisti, scuole, circoli sportivi, comunità locali, Cosello crea una narrazione che diventa racconto collettivo e partecipato.
Attraverso più episodi, l’artista reinterpreta i Giochi Olimpici, perfetta metafora del collettivo; allo stesso tempo, si misura con la dimensione dello Sport che con la sua natura ambivalente, sospesa tra libertà e controllo, invita lo spettatore a interrogarsi su temi quali l’identità individuale e gli squilibri all’interno della società contemporanea.