Artista poco noto al largo pubblico, ma ben apprezzato dalla critica, Marcel Dupertuis ha sviluppato la sua ricerca plastica con un progressivo processo di svuotamento della materia.
Marcel Dupertuis. Il filo di Arianna
LIGORNETTO (Canton Ticino) – Museo Vincenzo Vela Largo Vincenzo Vela – 6853 Ligornetto (CH)
Dal 26/06/2022 al 12/02/2023
Il Museo Vincenzo Vela, dedicato al maggior esponente svizzero della scultura realista ottocentesca, nasce a seguito della donazione nel 1892 alla Confederazione Svizzera della Villa e di tutte le collezioni d’arte in essa conservate, da parte di Spartaco Vela, figlio unico di Vincenzo anch’egli pittore di quadri di genere, figure e paesaggi.
La Villa conserva la pinacoteca con opere dei Vela e del secondo Ottocento lombardo e piemontese, la Gipsoteca, vero e proprio studio d’artista di Vincenzo, con un corposo nucleo di modelli originali in gesso di tutte le sue opere, la biblioteca di famiglia e le collezioni di grafica e di fotografia.
Il museo dispone anche di spazi per esposizioni temporanee e dal 26 giugno 2022 ospita la mostra dell’artista ticinese d’adozione Marcel Dupertuis curata da Gianna A. Mina dal titolo Il filo di Arianna.
Si tratta di una mostra che si inserisce nel programma del Museo che dedica a intervalli regolari mostre ad esponenti dell’arte contemporanea attivi nel Canton Ticino, con particolare attenzione alla produzione scultorea, raramente presentata nelle istituzioni pubbliche.
Marcel Dupertuis, nato nel 1941 a Vevey (VD Svizzera) è una figura appartata, poco nota al grande pubblico ma di indubbio e riconosciuto talento.
Sin dai suoi esordi l’artista persegue con sensibilità e coerenza una ricerca a tutto tondo che abbraccia scultura, pittura, disegno e grafica, fotografia e letteratura.
Declinate in tecniche e stili diversi, queste discipline si sviluppano nel lavoro di Marcel Dupertuis in una continua sperimentazione imperniata su contrasti.
Il Museo Vincenzo Vela privilegia comunque la produzione plastica.
Le opere presentate compongono un unico mosaico, in cui si esplica la poetica complessa dell’artista, in una tensione nella quale la ricerca formale non è mai disgiunta da una riflessione sui contenuti profondi dell’arte e dagli interrogativi cui un artista contemporaneo è chiamato a confrontarsi.
La mostra si sviluppa in due piani della Villa e nel parco in un allestimento caratterizzato dal criterio tematico e cronologico.
Si va dalle sue prime prove giovanili fino agli esiti più recenti: dalle realizzazioni monumentali di carattere costruttivista a forme più semplificate ed essenziali, talvolta di tenore organico, attraverso un processo di progressivo svuotamento e di «scarnificazione» dei soggetti, in cui risaltano le superfici lavorate, contorte e quasi erose, in un costante dialogo tra pieno e vuoto.
