L’artista che nella tecnica del collages ha trovato lo strumento per rappresentare la sua visione del mondo e le sue preoccupazioni per la condizione umana nella società odierna
Hannelore Baron: collages
![Untitled (C82197), 1982 mixed media collage with fabric, paper, ink and monoprint on two sheets of joined paper 7 1/4 x 11 inches signed](https://bunny-wp-pullzone-uasdb6tx6b.b-cdn.net/wp-content/uploads/2021/01/Baron_Untitled_C82197_IMAGE_ONLY0.jpg)
La Galleria Michael Rosenfeld è specializzata nell’arte del XX e XXI secolo.
Fondata nel 1989 da Michael Rosenfeld, la galleria ha aperto le sue porte per promuovere arte e artisti americani – conosciuti o sconosciuti – che hanno contribuito alla creazione e allo sviluppo negli Stati Uniti dei principali movimenti artistici del Novecento, dal surrealismo al realismo sociale, dall’ espressionismo astratto a quello figurativo, all’ astrazione geometrica.
Fino al 20 febbraio la galleria propone al suo pubblico e ai collezionisti, online nella piattaforma di osservazione e contrattazione Viewing Room, una selezione di Collages di Hannelore Baron.
La mostra è allestita presso gli spazi della Galleria al numero 100 dell’undicesima strada di New York ma non è visitabile in presenza causa Covid19.
Hannelore Baron (1926-1987), si trasferisce negli stati Uniti proveniente dalla Germania nel 1941.
Stabilitasi in appartamento/studio nel Bronx a New York, spesso usava la cucina per realizzare le sue opere nei momenti di quiete e solitudine notturna.
Ispirata dall’arte antica, da testi e iconografie religiose, animata da un forte interesse per i temi antropologici e archeologici l’artista ha saputo creare un corpus di collages incredibile e prolifico.
Nel suo lavoro di collage che combina magistralmente tecniche sperimentali di incisione con materiali trovati, Baron esplora la condizione umana.
L’artista attribuiva un valore particolare ai suoi collages, trasferendo in essi i pensieri e i sentimenti di preoccupazione per le questioni sociali e i problemi del secolo, così come la precarietà dell’esistenza in qualsiasi momento, che lei provava nella sua stessa esistenza..