Il disegno “libero” e senza regole apparenti, è presente nell’arte di sempre, con significati e valori differenti, come vuol dimostrare l’esposizione a due presentazioni dedicata, a Roma e poi a Parigi, allo scarabocchio.
GRIBOUILLAGE/SCARABOCCHIO Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly
Creata nel 1666 a Villa Medici a Roma su impulso di Jean-Baptiste Colbert e Gian Lorenzo Bernini, l’Accademia di Francia accoglieva sia i vincitori del Prix de Rome, sia i borsisti protetti dai grandi nobili francesi.
I borsisti in residenza erano sottoposti a una disciplina rigorosa e dovevano dedicare il loro soggiorno alla realizzazione di copie di opere antiche e rinascimentali da portare in Francia.
Intensa è l’attività espositiva e dal 3 marzo al 22 maggio 2022 l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici presenta in anteprima la mostra-evento Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly concepita dalle due curatrici Francesca Alberti (Villa Medici) e Diane Bodart (Columbia University), con la collaborazione di Philippe-Alain Michaud, in qualità di curatore associato (Centre Pompidou).
La mostra avrà poi un seguito in Francia ai Beaux-Arts di Parigi dal 19 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023.
Saranno due mostre complementari che assieme propongono circa 300 opere originali che vanno dal Rinascimento ad oggi: l’esposizione mette in luce uno degli aspetti più sconosciuti e meno controllati della pratica del disegno.
Affrontando le molteplici sfaccettature dello scarabocchiare in ambito artistico, dagli schizzi imbrattati sul retro dei dipinti agli scarabocchi che diventano vera e propria opera, l’esposizione mostra come queste pratiche grafiche sperimentali, trasgressive, regressive e liberatorie, che sembrano non obbedire a nessuna regola, hanno da sempre scandito la storia della creazione artistica.
Vengono proposti accostamenti inediti tra le opere dei maestri della prima modernità, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Pontormo, Tiziano, Bernini…, e quelle di noti artisti moderni e contemporanei, Picasso, Dubuffet, Henri Michaux, Helen Levitt, Cy Twombly, Basquiat, Luigi Pericle, per citarne solo alcuni.
Per la sua particolare natura la mostra gode della collaborazione dell’Istituto centrale per la Grafica di Roma e di notevoli prestiti concessi da alcune delle più prestigiose istituzioni italiane ed europee.
L’esposizione romana che presenta circa 150 opere è articolata in sei sezioni tematiche che associano opere rinascimentali e contemporanee:
- L’ombra della bottega
con disegni e divertimenti grafici sorprendenti e per lo più sconosciuti sul retro delle tavole e dei dipinti dei più celebri maestri del Rinascimento.
- Il gioco del disegno
Con disegni che rappresentano uno svago, una “regressione controllata” anche di artisti celebri, e sono una delle premesse allo sviluppo della caricatura come pratica artistica a tutti gli effetti.
- 3. Componimenti inculti
che sono bozze, schizzi rapidi, grossolani e rudimentali utilizzati per far emergere la figura e trovarne i movimenti e le attitudini.
- L’infanzia dell’arte
con scarabocchi effimeri, apparentemente insignificanti, che acquistano un nuovo statuto: diventano oggetti teorici che introducono una riflessione sulla nascita dell’arte e sull’impulso creativo.
- 5. Fantocci
che presenta da un lato l’archetipo rudimentale della figura umana a bastoncino, detta “fantoccio”, dall’altra i disegni gestuali del bambino che forniscono agli artisti una fonte di ispirazione da declinare e reinterpretare.
- Il richiamo del muro
è il linguaggio dei muri, fatto di sedimentazioni temporali e attraversato dal riemergere di gesti antichi che affascina gli artisti della modernità i quali attingono forme e segni dal suo repertorio, e fanno propria la forza del gesto di iscrizione.