Dopo le foto di McCurry e la personale su Banksy, un’icona della contemporaneità femminile nell’arte e nell’azione, Frida Kahlo, dialoga con i capolavori di Piero della Francesca.
FRIDA KAHLO. Una vita per immagini
Il Museo che conserva, tra le altre, due delle opere più belle opere di Piero della Francesca, il Polittico della Misericordia e la Resurrezione, ha riaperto le porte al pubblico il 16 maggio dopo mesi di chiusura forzata causa Covid19.
Non ha riaperto solo il Museo, scrigno di opere inestimabili e meta di migliaia di turisti, ma ha preso il via anche il grande evento espositivo del 2021, che intende bissare il successo di quello dedicato a Banksy.
E’stata infatti inaugurata il 16 maggio “FRIDA KAHLO, Una vita per immagini”, mostra fotografica su Frida Kahlo (1907-1954) che intende rendere omaggio ad una artista, molto amata in tutto il mondo, che incarna uno di quei casi in cui arte e biografia si intersecano inscindibilmente, rendendo unico un personaggio.
Kahlo è stata infatti un simbolo del suo tempo, la prima metà del Novecento, e del suo paese, il Messico, in un periodo di ferventi lotte sociali
Ma Frida è anche una figura emblematica, un’icona della contemporaneità, che riassume nella sua arte la manifestazione di una straordinaria volontà femminile, fuori da ogni coordinata spazio-temporale.
In lei genio artistico e sofferenza dilaniante, leggerezza e strazio vitale, un nastro avvolto intorno ad una bomba, come ebbe a dire Breton, rappresentano facce speculari di un’esistenza fuori dal comune.
Le foto di Frida, quelle riferite al periodo dell’infanzia e della prima giovinezza, sono state realizzate dal padre Guillermo.
Altre sono scatti di alcuni dei più grandi fotografi della sua epoca tra cui Leo Matiz, Imogen Cunninghan, Edward Weston, Lucienne Bloch, Bernard Silbertein, Manuel e Lola Alvarez Bravo, Nickolas Muray.
Un racconto fotografico in cui si rincorrono le vicende spesso dolorose ma sempre appassionate di vita dell’artista, con i suoi amori, le sue amicizie e le sue avventure.
In mostra è esposto anche un gruppo di piccole fotografie molto intime di Frida, scattate in formato polaroid dal gallerista Julien Levy.
Il progetto espositivo dedicato a Frida Kahlo va a concludere idealmente una trilogia di mostre, iniziata con Mc Curry e proseguita con Banksy, il cui trait d’union è il fascino che questi artisti, pur così diversi, hanno sui giovani.
E’ proprio a loro che gli organizzatori, con il Comune di Sansepolcro in testa, sperano arrivi in particolare il richiamo del Museo di Piero della Francesca.
