Gli acquerelli di Francesco Clemente , uno dei protagonisti del movimento della Transavanguardia italiana, a New York
FRANCESCO CLEMENTE. Watercolors
Una gallerista rispettata a livello mondiale, Dominique Lévy ha fondato la sua omonima galleria nel 2012.
Ex presidente e capo internazionale di arte contemporanea di Christie’s, Brett Gorvy è una delle forze principali e dei creatori di gusto nel mercato dell’arte del XX secolo. Gorvy ha unito le forze con Lévy nel gennaio 2017 formando una nuova realtà con sedi a Londra, new York , Hong Kong e Zurigo.
Da subito la Galleria coltiva un programma dedicato all’innovazione e alla conoscenza nei campi dell’arte moderna, del dopoguerra e contemporanea.
Nella sede di <New York presenta la mostra Francesco Clemente: Watercolors
L’artista italiano, nato a Napoli nel 1952, assieme a Sandro Chia, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino, è uno dei protagonisti della Transavanguardia italiana, movimento artistico, teorizzato dal critico d’arte Achille Bonito Oliva, nato verso la seconda metà degli anni settanta del XX secolo
Durante la sua carriera, Clemente ha sviluppato la sua ricerca artistica utilizzando vari mezzi, dal disegna alla pittura a olio e tempera,dagli arazzi alla scultura, anche con installazioni site-specific tra cui arazzi e oggetti scultorei..
Negli anni ’70 ha iniziato a viaggiare molto, in particolare in tutta l’India, dove si è immerso nelle molteplici tradizioni estetiche del paese.
Acquerelli, pastelli e carta fatta a mano, preferibilmente di Pondicherry, divennero gli strumenti chiave, leggeri e portatili, per catturare le sue esperienze.
Clemente sottolinea la capacità dell’acquerello di sfumare nella carta e generare veli di colore semitrasparente, impiegandoli per enfatizzare lo stimolo creativo che ha trovato nel subcontinente indiano.
La sua arte allude spesso alla mitologia indù,che racchiude un approccio alla forma e all’identità che mette in primo piano una rappresentazione della fluidità.