Fanfani Pittore. Intreccio tra arte e politica
Fanfani Pittore – Pieve di Cadore – Democrazia Cristiana – Assemblea Costituente – Carlo Carrà – Winston Churchill
FANFANI Pittore
L’arte si intreccia alla politica nella storia di Amintore Fanfani
Nato a Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo Amintore Fanfani è stato sicuramente uno degli esponenti più rappresentativi e caratteristici del partito della Democrazia Cristiana per i primi cinquant’anni della Repubblica.
Era nato nel 1908 e iniziò giovane una brillante carriera accademica come professore di Economia. Ha sempre coltivato però due passioni: la politica che sentiva come una missione sociale e la pittura, a cui si dedicava come occasione di svago e distensione dalle tensioni della politica.
Durante il Fascismo, Amintore Fanfani si avvicinò alla sinistra cristiana che faceva riferimento a Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti.
Nel dopoguerra divenne uno dei dirigenti politici democristiani più attivi ed apprezzati entrando nel 1946 nell’Assemblea Costituente e poi in parlamento e ricoprendo più volte incarichi di governo (sia ministro che capo del Governo). Questo restando però sempre coerente, fino alla morte nel 1999, ai suoi ideali di politica come missione civile attenta alle questioni sociali e al benessere del Paese e dei cittadini.
Della sua vita politica e come esponente della Democrazia Cristiana, molto si è scritto e per cinquant’anni si è parlato spesso di lui.
Meno nota è invece la sua attività artistica.
Appassionato d’arte fin da ragazzino Fanfani aveva iniziato a dipingere con continuità nel 1943, quando si era rifugiato in Svizzera dopo l’8 settembre considerandosi bravo quanto Churchill pittore.
Certo erano molto diversi l’inglese vincitore in guerra era alto, Fanfani sconfitto era piccolo ma la passione per la pittura era identica, per Churchill da anziano dopo il ritiro dalla politica e Fanfani per oltre cinquan’anni con costanza.
Fanfani, esponente della Democrazia Cristiana, si dedicava alla pittura con la precauzione rispettosa e fin troppo diligente del perfezionatore di stile.
Era minuzioso, tonale, amante delle luci chiare, e di una semplificazione astratta delle forme naturali.
Spaziava dai paesaggi (famosa una tempera del 1941 che fissa le luci dell’alba sul lago di Garda), alle nature morte e i suoi modelli erano Ardengo Soffici, Casorati, Lilloni, Virgilio Guidi, Carlo Carrà.
Anche se non aveva frequentato scuole d’arte, tuttavia, Amintore Fanfani non può definirsi un dilettante.
Egli era cauto nel procedere, eclettico nello stile e sempre capace di tenere ferma quell’attenzione alla purezza della forma che resta il segno di una autentica e sincera espressione.
Ora Pieve di Cadore ricorda Amintore Fanfani politico – pittore con una mostra nella terra che vide i natali del grande Tiziano.
