La componente performativa dell’Arte Povera è protagonista della mostra allestita nel museo francese di Saint-Etienne Metropole.
Entrare nell’opera: azioni e processi nell’arte povera
Il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Saint-Etienne Métropole (MAMC +) è il primo museo d’arte moderna creato nella regione nel 1987.
La sua collezione di quasi 20.000 opere è tra le più grandi di Francia.
Comprende per la maggior parte opere del XX secolo, ma anche una collezione di arte antica, design e fotografie.
Il Museo dedica una particolare attenzione al movimento italiano dell’Arte Povera, teorizzata dal critico Germano Celant negli anni Sessanta del Novecento
Fino al 3 maggio 2020 è visitabile la mostra Entrare nell’opera: azioni e processi nell’arte povera.
Un progetto d’eccezione poiché mette in luce, per la prima volta, l’aspetto performativo del movimento e dell’influenza che questo ebbe aldilà dei confini nazionali.
I principali protagonisti del movimento , quattordici di cui sei ancora in vita, vengono proposti con alcune loro opere.
Obiettivo della mostra è evidenziare non soltanto un fenomeno creativo, ma un contesto culturale, un’epoca in cui l’Italia, e in particolare Roma e Torino, erano all’avanguardia e in dialogo con le esperienze artistiche internazionali.
La mostra si artiucola in tre sezioni.
La prima Teatro, che analizza il rapporto degli artisti con l’essenza del teatro (il mettersi in scena, il gioco di ruolo, il mascheramento) e i suoi protagonisti.
La seconda Tempo e luogo che presenta opere in cui è evidente la volontà di oggettivazione dell’azione e temporalizzazione dell’opera.
La terza Entrare nell’opera in cui lo spettatore diventa protagonista attraverso opere che oggi definiremo “relazionali” o “interattive”
Di molti autori in mostra sono presenti opere e documenti che permettono approfondimenti speciali sui diversi aspetti tecnici, concettuali e di relazioni del movimento.