Una mostra diffusa che segue la prima edizione di Disegnare il territorio – Festival dell’illustrazione, in programma a Domodossola fino al 1° agosto.
DIFENDERSI DALL’ALTO Artisti e illustratori reinterpretano torri, castelli e fortificazioni tra Cusio, Ossola, e Vallese
Difendersi dall’alto è un progetto d’arte a diffusione territoriale che interessa tre piccoli comuni della provincia di Verbania nelle valli dell’Ossola:
VOGOGNA che conta circa 1700 abitanti
VANZONE CON SAN CARLO con neppure 400 abitanti
CEPPO MORELLI che conta poco più di 300 abitanti.
Si tratta quindi di un progetto che ha un rilevante valore per la conoscenza e la valorizzazione di piccoli centri abitati la cui rilevanza è data soprattutto dalla loro storia, e dal loro essere parte importante di un territorio che va oltre i confini geografici.
L’iniziativa è infatti parte del programma europeo INTERREG ITALIA SVIZZERA identificato con l’acronimo “Di-Se – DiSegnare il territorio”, che vede la partecipazione, per parte italiana, dell’Associazione Musei d’Ossola e dell’Associazione Asilo Bianco.
Infatti, gli artisti sono stati invitati a lavorare su castelli, fortificazioni e strutture difensive presenti in Ossola, Cusio e Canton Vallese, e le opere collocate nei tre piccoli Comuni a voler rappresentare il valore del patrimonio storico di tante piccole realtà presenti nel nostro paese.
Le opere di 28 artisti e illustratori contemporanei vengono esposte:
- nel centro storico di Vogogna, sede del Parco Nazionale della Valgrande, la zona selvaggia più estesa d’Italia, e di un affascinante castello visconteo del XIV secolo
- a Vanzone con San Carlo, nella Torre di Battiggio, in Valle Anzasca, la valle del Monte Rosa,
- nel centro storico di Ceppo Morelli, dove sono invece in mostra le riproduzioni delle opere realizzate a partire dagli anni ’50 dal padre rosminiano Luigi Arioli, grande studioso di fortificazioni locali.
Gli artisti invitati a portare il loro contributo al progetto sono:
ATEZ, Enzo Bersezio, BR1, Vittorio Bustaffa, Riccardo Corciolani, Sylvie Durouvenoz, Lisa Gelli, Marco Goran Romano, Riccardo Guasco, Marco Latagliata, Lufo, Marina Marcolin, Antonio Marinoni, Virginia Mori, Erjon Nazeraj, Andrea Oberosler, Mikayel Ohanjanyan, Eleonora Perretta, Carlo Più, Alannah Robins, Antonello Ruggieri, Rustlehare, Lucio Schiavon, Flavia Sorrentino, Karl Walden, Seçil Yaylali, Metin Yergin, Loic Zanfagna.
Tutti gli artisti sono stati invitati a scegliere tra le tante strutture e architetture presenti sul territorio, alcune in ottimo stato di conservazione, altre abbandonate e in rovina da tempo, altre ancora completamente scomparse e tutte da immaginare.
I risultati sono molteplici ed eterogenei, frutto di stili e modalità di approccio differenti.
Si assiste quindi ad un dialogo a più voci su grandi pannelli affissi all’esterno che fanno riscoprire con nuovi occhi i centri storici dei comuni coinvolti: un viaggio a ritroso nel tempo, tra passato e presente, e una modalità di fruizione che permette non solo di goderne quanto e quando si vuole, ma anche di ovviare alle criticità che oggi tutti conosciamo.