Cruor di Renata Rampazzi

- DATA FINE: 10/01/2021

- LUOGO: ROMA Museo Carlo Bilotti /Aranciera di Villa Borghese

- INDIRIZZO: Viale dell'Aranciera, 4 - 00197 Roma

Una mostra che richiama il sangue e che invita a riflettere sul tema della violenza sulle donne.  

Cruor di Renata Rampazzi

 

 

Il Museo Belotti è stato riaperto al pubblico nel 2006 dopo un lungo restauro del l’edificio dell’Aranciera  di Villa Borghese che  accoglie le opere di arte contemporanea donate dal collezionista Carlo Bilotti alla città di Roma.

Si tratta di opere raccolte in anni di frequentazione e amicizia con gli artisti più significativi della nostra epoca.

La collezione permanente presenta, tra le altre,  opere di Giorgio de Chirico, affiancato da opere di Gino Severini, Andy Warhol, Larry Rivers e Giacomo Manzù.

L’offerta del museo è poi arricchita da un programma di esposizioni temporanee.

Dal 17 settembre il museo ospita la mostra di Renata Rampazzi, artista nata a Torino da una famiglia di origine italo-francese con presenza di intellettuali e musicisti

Con formazione al liceo artistico e laurea in architettura, si dedica presto all’arte entrando in contatto con le personalità artistiche che negli anni ’70 e ’80 del Novecento frequentavano Torino : da Umberto Mastroianni ad Antonio Carena, Conosce Vedova con il quale lavora per qualche anno.

La mostra presenta 14 dipinti, una serie di bozzetti e l’installazione del 2018 già presentata alla Fondazione G. Cini di Venezia, Cruor, termine latino che indica Sangue  e che dà il titolo alla mostra.

Si tratta di opere, che coprono un arco temporale dal 1977 al 2020, che comprendono alcune serie di lavori: Composizioni, Ferite, Sospensioni Rosse, Lacerazioni.

Mischiando terre e pigmenti, Renata Rampazzi ha dipinto garze, simbolo delle medicazioni delle ferite subite dalle donne, in una variazione di rossi, dal più tenue al più vivido.

Appesi al soffitto su piani sfalsati, come una sorta di cortine da palcoscenico, questi lunghi drappi di 4×1 metri invitano il visitatore ad addentrarsi in un labirinto emotivo.

Qui il visitatore penetra nella sofferenza e nella privazione della propria identità a causa della violenza, grazie anche alla coinvolgente atmosfera creata dalle musiche di Minassian, Ligeti e Gerbarec.

ORARI

  • Lunedì chiuso
  • Ingresso consentito fino a mezz’ora prima della chiusura.

Orari da giugno a settembre

  • Da martedì a venerdì e festivi ore 13.00 – 19.00
  • Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00

Orari da ottobre a maggio

  • Da martedì a venerdì e festivi ore 10.00 – 16.00
  • Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00
  • 24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00

INFO

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