Artista fotografa Cristina Nuñez è ideatrice del metodo curativo dell’autoritratto attraverso il dispositivo SPEX (The self-Portrait-Experience).
Cristina Nuñez. Il potere curativo della vulnerabilità
Fondata nel 2007 la galleria MLB si trova nel cuore di Ferrara, in un suggestivo palazzo rinascimentale davanti al Castello, che unisce il minimalismo della galleria d’arte contemporanea con la suggestione degli alti soffitti affrescati.
Dal 16 gennaio la galleria ospita la mostra Il potere curativo della vulnerabilità
dell’artista spagnola Cristina Nuñez.
Nata nel 1962 Cristina Nuñez è una fotografa autodidatta riconosciuta a livello internazionale come la maggior esponente dell’autoritratto fotografico come terapia per indagare il proprio inconscio.
Come lei stessa afferma, la sua missione è “convertire il dolore in arte”, in una sorta di alchimia moderna che attribuisce alla nostra vulnerabilità e fragilità un grande potere creativo e curativo.
Tutto cominciò nel 1988 quando, nel tentativo di superare i suoi problemi personali, la Nuñez iniziò a scattare autoritratti in privato.
Dando forma alle sue emozioni più scomode, queste immagini diventarono una forma di autoterapia attraverso la quale imparò chi lei davvero fosse.
Ha tradotto questa ricerca nel dispositivo SPEX (The se/f Portrait-Experience).
SPEX usa il potere della fotografia digitale onnipresente in un modo diverso dal ‘selfies’, permettendo l’espressione inconscia per esplorare onestamente emozioni difficili, al fine di ottenere una nuova visione e stimolare il processo creativo come riflessivo.
The Self-Portrait Experience è un dispositivo come lo intendono Foucault e Agamben, incentrato sulla relazione tra potere e conoscenza.
Si applica sia alla pratica autobiografica dell’artista che al lavoro collaborativo con altri, e consiste in tre fasi principali:
- scattare autoritratti,
- percepire le immagini in profondità e
- pubblicare le
Il metodo stesso è un viaggio attraverso tutti gli aspetti della nostra vita usando la fotografia.
Nuñez è anche facilitatrice di autoritratto terapeutico e insegna il suo metodo in Italia, Finlandia, Spagna, UK e Stati Uniti, in università, scuole, aziende, carceri e centri di salute mentale.
In questi workshop, i partecipanti realizzano un processo “catalitico” trasformando il dolore emotivo in opere d’arte: lavorano sulla percezione profonda delle opere per guardare se stessi attraverso nuove lenti.
Nelle opere di Nuñez la dimensione personale e quella socio-politica sono intimamente connesse: la mia pratica propone un connubio tra l’espressione emotiva e i suoi effetti speculari sul pubblico.
In mostra alla MLB sono esposti alcuni autoritratti della serie Someone to Love (1988-2011), pubblicati in volume, dove i momenti di profonda crisi, la sofferenza più intensa vengono superati grazie all’analisi di se stessa realizzata attraverso l’autoritratto.