Artista coreana che impiega elementi matematici incrociati con le armonie cromatiche e la luce cangiante sulle forme geometriche
CHUNG EUN-MO
Da dicembre 2019 la galleria Alessandra Bonomo ospita una mostra personale dell’artista coreana Chung Eun Mo.
Nata a Seul nel 1946 e formatasi artisticamente a New York , dal 1987 l’artista vive e lavora in Italia, tra a Terni e Milano.
La sua è una pittura molto rigorosa che si ispira ai modi astratto-geometrici che hanno visto l’esplosione del Suprematismo russo, al modo di Malevic, di El Lissitzky e altri.
Ma Chung Eun-Mo guarda anche ad altri pittori come Josef Albers e altri del Bauhaus, che impiegavano gli elementi matematici e le armonie cromatiche e la luce cangiante sulle forme geometriche.
In mostra alla galleria di Alessandra Bonomo saranno presenti 14 tele, tra cui lavori del 2020, realizzati nel suo nuovo studio a Milano.
La pittura di Chung Eun Mo entra in dialogo con la storia dell’arte, la pittura e l’architettura di varie civiltà.
A lei interessano la distribuzione planare dei colori, il loro rapporto e le tensioni istituite da quadrati, rettangoli e forme curve.
Chung Eun-mo parte dalla sagoma e dalle dimensioni della tela per preordinare e bilanciare gli elementi che andranno a coesistere all’interno del quadro. i limiti dell’immagine diventano così “margini attivi” e linee-matrici d’origine spaziale.
Fra i lavori in mostra, si contraddistinguono diversi formati realizzati ad olio su tele di lino: quadrangolare, rettangolare, a mezzo cerchio.
Le tre “lunette” possono rimandare ai frontoni delle chiese, tramite gli incastri geometrici e le forme globulari sospese al loro interno.
Le tele rettangolari spingono su una maggiore dinamicità: l’occhio si trova dinanzi ad aperture e impedimenti, rapito in ambienti poliedrici e mobili.