Attraverso l’illustrazione dell’autobiografia di Cellini tradotta da Goethe, l’artista tedesco Paffaenholz esprime il suo giudizio al nazionalsocialismo che egli intimamente combatteva.
Cellini – Goethe – Paffenholz: An Artist ‘s Book as An Agent Of Resistance
Johann Wolfgang von Goethe fu un grande ammiratore dell’artista rinascimentale Benvenuto Cellini e non solo tradusse in tedesco la sua autobiografia, ma anche le sue istruzioni per il “Disegno anatomico”.
Nel 1940 l’artista di Colonia Peter Josef Paffenholz illustrò questo trattato di Cellini, tradotto da Goethe, con quattordici xilografie straordinariamente autentiche, che il Wallraf-Richartz Museum di Colonia mette ora per la prima volta al centro di una mostra: “Cellini Goethe Paffenholz – Un libro d’arte come Resistenza”.
Peter Josef Paffenholz (1900–1959) mostra un artista che disegna uno scheletro umano, in linea con la raccomandazione di Cellini che i principianti dovrebbero prima studiare l’anatomia.
Ma questo scheletro cambia rapidamente nella sequenza delle immagini da un modello puramente anatomico ad un’allegoria della morte.
A un esame più attento, le xilografie di Paffenholz si rivelano un commento molto personale e critico sul presente politico del nazionalsocialismo.
Sono per la prima volta in mostra le opere coraggiose di questo artista politicamente impegnato, che non solo ha realizzato caricature per il quotidiano comunista “Repubblica socialista”, ma ha anche partecipato al parlamento cittadino di Colonia per il KPD.
Paffenholz è stato arrestato più volte e bandito dal lavoro dai nazionalsocialisti. In questo contesto, il trattato di Cellini da lui illustrato è anche, come suggerisce il titolo, “Un libro d’arte come resistenza”.