CALDER STORIES (SANTANDER – CENTRO BOTÍN)

Si tratta di una grande antologica curata da Hans Ulrich Obrist e allestita da Renzo Piano, autore anche del progetto dell’edificio che accoglie il Centro

CALDER STORIES

SANTANDER   – CENTRO BOTÍN
Muelle de Albareda, Jardines de Pereda, Santander – Cantabria Spagna
Fino al 3 novembre 2019

 

Installation view of ‘Calder Stories’ at Centro Botín, Santander. Photography: Jessica Klingelfuss
Installation view of ‘Calder Stories’ at Centro Botín, Santander. Photography: Jessica Klingelfuss

 

Calder stories

Calder stories al centro Botin di Santander.

Si tratta di una grande antologica curata da Hans Ulrich Obrist e allestita da Renzo Piano, autore anche del progetto dell’edificio che accoglie il Centro.

 

Alexxander Calder

Alexxander Calder (1898 – 1976) è lo scultore che ha rivoluzionato l’arte moderna con l’invenzione dei mobiles.

Egli aveva l’arte nel sangue.

 

Una famiglia di artisti

Infatti, sia il nonno paterno Alexander Milne Calder, scozzese emigrato a Filadelfia, che il padre, Alexxander Stirling Calder, erano scultori abbastanza noti.
In più, a madre Nanette Lederer, era una buona pittrice specializzata in ritratti.

In questo ambiente familiare si è formata la sensibilità artistica di Calder.

 

Mobiles, ststicità e movimento

L’artista nel 1931 creò a Parigi il primo dei suoi Mobiles, opere tridimensionali astratte che oscillano in un delicato equilibrio al primo spostamento d’aria.

É la rivoluzione della scultura.

Con Calder, la scultura che era sinonimo di staticità diventa espressione di movimento, creando un unicum che unisce materia, forma, colore e tempo.

 

Musei e opere monumentali

Suoi lavori sono presenti nei principali musei del mondo e opere monumentali sono presenti in luoghi prestigiosi.

Per l’UNESCO e alla Defénse a Parigi, per la città di Spoleto, per l’Expo di Montreal del 1967, per i Giochi Olimpici di Città del Messico del 1968, per la General Services Administration di Chicago.

 

Opere incompiute

Esiste inoltre un CORPUS di opere incompiute, commissioni mai realizzate, studi e maquette, che non hanno trovato posto in museo o in spazi pubblici.

A queste opere è dedicata la grande retrospettiva che copre circa 50 anni della carriera dell’artista indagando gli aspetti meno conosciuti del suo lavoro.

 

Orari
Da martedì a domenica 10.00 – 21.00 (da giugno a settembre)
Da martedì a domenica 10.00 – 20.00 (da ottobre a maggio)
Lunedì chiuso


Informazioni
:
TEL:+34942047147
www.centrobotin.org

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