Bruno Catalano alla galleria Ravagnan , lo scultore che annulla la parte centrale del corpo
BRUNO CATALANO alla galleria RAVAGNAN
Non tutta l’arte in Italia ha chiuso: il governo ha infatti chiuso musei e mostre, ma sono rimaste aperte le gallerie d’arte commerciali (nelle zone gialle e arancioni, ma non in quelle rosse), con codice Ateco 47.78.31, “Commercio al dettaglio di oggetti d’arte. “
Le mostre in galleria possono rimanere aperte.
Dopo la mostra tenuta nel 2019 , la Galleria Ravagnan presenta ancora nel suo spazio di piazza San Marco opere di uno scultore particolare:
Di origini miste e mediterranee, Bruno Catalano nasce in Marocco nel 1960. Nel 1975 è costretto all’esilio con la sua famiglia.
Sbarcato a Marsiglia con la speranza di ricominciare una nuova vita, conserva nella memoria il dolore del proprio sradicamento.
Infatti, le sculture di Bruno Catalano attraversano il tema del viaggiatore, ben saldo nel suo procedere verso il futuro, anche quando il suo corpo è frammentato, e inafferrabile nel suo andare.
La trasparenza del corpo nelle sue sculture in bronzo sono espressione della debolezza dell’umo, in viaggio verso altri lidi.
Protagonista è la valigia, emblema stesso del viaggio, dove deporre i manufatti ma anche i propri desideri e la speranza. In questa accezione si possono interpretare i bagagli dell’artista esposti nella chiesa di San Gallo: strumenti concreti, ma dal forte significato metaforico.