Due pilastri dello sviluppo dell’arte del Novecento, Marcel Duchamp e Joseph Beuys messi a confronto in una grande mostra a Krefeld

Beuys & Duchamp: Künstler der Zukunft

Kunstmuseen Krefeld sono i musei d’arte di Krefeld, la cui storia ebbe inizio nel 1897 con l’apertura del Museo Kaiser Wilhelm, al quale si sono aggiunte poi le due ville moderne Haus Lange e Haus Esters nella zona residenziale di Bockum.

Anche Kunstmuseen Krefeld partecipa nel 2021 alle celebrazioni programmate nella Renania Settentrionale – Vestfalia per ricordare la figura di Joseph Beuys (Krefeld1921- Dussendorf 1986) nel primo centenario della nascita.

Il centenario di Joseph Beuys è un’opportunità di riconsiderare la figura di un artista così influente, che ha ispirato generazioni di persone, stimolando pensieri e dibattiti e combinando arte e vita, filosofia e scienza.

Fondamentale è stata la sua azione per dilatare i ristretti confini dell’idea di arte tradizionale.

Il concetto ampliato di arte rappresenta il punto di partenza e di arrivo di una concezione della creatività umana che non può più essere circoscritta alla sola arte ma che, secondo Beuys, include al suo interno altri tipi di discipline.

Per lui l’arte deve includere la politica e l’economia e con esse tutte le problematiche sociali che necessitano di una reale e radicale trasformazione.

A partire dalla seconda metà degli anni sessanta Joseph Beuys puntella la sua pratica di artista, di professore e di uomo, attraverso le discussioni e attraverso la fondazione di organizzazioni, nel tentativo di rendere concreta la comunicazione con gli altri uomini.

La mostra di Krefeld BEUYS & DUCHAMP. Artisti del futuro affiancherà per la prima volta il lavoro di Joseph Beuys con l’opera dell’artista franco-americano e pioniere dell’arte concettuale, Marcel Duchamp (1887–1968).

Con la sua visione “attiva “della funzione dell’arte Beuys sviluppava una critica esplicita e radicale a quello che gli appariva l’atteggiamento dominante nell’arte della sua epoca.

In questa critica egli si riferì anche all’atteggiamento di uno dei suoi fondatori, quel Marcel Duchamp il cui «silenzio» era appunto «sopravvalutato», come dichiarava, scrivendo la frase su un grande cartello, in una sua azione del 1964.

A Duchamp Beuys rimproverava in particolare di aver liquidato ogni significato dell’azione artistica e di non essere stato capace di cogliere le implicazioni pratiche, collettive, politiche, delle sue stesse posizioni.

Neppure Duchamp era morbido nei confronti di Beuys che definiva “lo scettico ironico, Beuys, il visionario che cambia la società”.

Tuttavia, sebbene queste due personalità artistiche carismatiche abbiano plasmato l’arte del XX secolo come controparti, i riferimenti e le connessioni tra di loro vanno molto più in profondità.

La mostra vuole evidenziare infatti che, nonostante tutte le differenze, i due artisti si avvicinano in una moltitudine di aspetti.

Il potenziale orientato al futuro delle loro strategie radicali e interdisciplinari sarà riesaminato dalla prospettiva odierna.

Una mostra, quella al Kaiser Wilhelm Museum, di grande interesse perché, nel confronto/scontro/dialogo tra i due protagonisti sorgono domande fondamentali sul ruolo dell’arte nella vita quotidiana e nella società del futuro.