Una mostra che mette assieme tre artisti che hanno tentato efficacemente di descrivere il caos del mondo.
Archiviare l’impossibile: Gianfranco Baruchello – Joseph Cornell – Mark Dion
Fondata nel 1992 con una prima sede in via Margutta, fin dall’inizio la galleria Erica Ravenna ha collaborato con i più importanti esponenti dell’Informale, dell’Arte Povera, dell’Arte Concettuale, della Minimal Art italiana ed europea, tracciando così le fondamentali linee di ricerca su cui si è basata la sua attività negli anni successivi.
Nel solco di questa linea di ricerca tematica e transgenerazionale Archiviare l’impossibile: Gianfranco Baruchello – Joseph Cornell – Mark Dion, progetto espositivo della nuova stagione, è focalizzato sulla possibilità̀, da parte dei linguaggi dell’arte, di sintetizzare attraverso le immagini i dati della conoscenza della storia e della memoria.
In questo senso, esemplare è il lavoro degli artisti proposti, selezionati tra coloro che più efficacemente hanno tentato di descrivere il “caos” del mondo:
Gianfranco Baruchello (1924), tra i maggiori esponenti dell’arte concettuale italiana, ha orientato la sua ricerca nel continuo confronto con il quotidiano, il comune, l’anti-monumentale: una dimensione umana dell’esistenza in cui riscoprire il profondo valore di una conoscenza enciclopedica.
Joseph Cornell (1903 – 1972), pioniere dell’assemblaggio, del cinema sperimentale e del found footage, sebbene non abbia mai abbracciato ufficialmente il movimento, è considerato l’esponente americano tra i più importanti del Surrealismo.
Mark Dion (1961) è artista che mette in discussione il ruolo della scienza quale voce autorevole e obiettiva nella società̀ contemporanea attraverso l’appropriazione di metodologie scientifiche di raccolta dei dati, inerenti mondi quali quelli dell’archeologia, della zoologia e dell’ecologia.
Attraverso una strategia procedurale che reimpiega criticamente l’archivio e l’archiviazione dei dati, il pensiero rizomatico dei tre artisti si è materializzato in immagini che spingono a riflettere sui limiti delle narrazioni dominanti.
Le “enciclopedie” di Baruchello attraversate da minuscole creature che popolano le sue miniature del pensiero, i “reliquiari” mnemonici di Cornell, le tassonomie fantastiche di Dion, tentano di raccogliere il mondo in una narrazione che anticipa e interpreta i nuovi codici della comunicazione del nostro tempo, mettendone in luce le contraddizioni.