#44 Luca Meda Il progetto per la grande serie: gli arredi Molteni&C

Mostra online permanente

- LUOGO: VENEZIA - UNIVERSITA’ di ARCHITETTURA IUAV

La terza parte delle proposte espositive dell’Archivio Progetti dedicate a Luca Meda si concentra sulla sua attività di Design

#44

Luca Meda

Il progetto per la grande serie: gli arredi Molteni&C

 

#44 Luca Meda
Cucina Banco schizzo di studio, circa 1994

 

PETIT TOUR è un’iniziativa dell’Archivio progetti dell’Università di Architettura (IUAV) di Venezia.

Nato nel 1987 come struttura del Dipartimento di Progettazione, l’archivio ebbe la sua prima sede presso il Masieri Memorial, palazzina affacciata sul Canal Grande, il cui restauro rappresenta l’unico intervento a Venezia del grande architetto americano Frank Lloyd Wright.

Oggi l’Archivio è inserito nel Sistema Bibliotecario e Documentale dell’Ateneo veneziano.

Nella sua attività costante di ricerca e valorizzazione l’Archivio presenta online pillole di architetti famosi, che stimolano il desiderio di approfondimento e di conoscenza, aiutano il lavoro di ricerca e concorrono ad incrementare la sensibilità dei nuovi architetti ai valori del costruire nel terzo millennio.

Si tratta di schede molto essenziali nel testo, con una adeguata documentazione fotografica e bibliografica.

La scheda n° 44 è la terza mostra dedicata a Luca Meda con attenzione al suo lavoro nel campo del Design.

Nato nel 1936, autodidatta, mai laureato in architettura anche se iscritto alla Hochschule für Gestaltung di Ulm tra il 1958 e il 1959, nei primi anni Sessanta Luca Meda sceglie di dedicarsi all’architettura insieme ad alcuni amici già impegnati nell’insegnamento, nella teoria e nel progetto: Giorgio Grassi, Gianugo Polesello e Aldo Rossi.

Scorrendo il nutrito regesto di progetti e realizzazioni di Luca Meda nel campo del design e in particolare nell’ambito del disegno del mobile, si rimane colpiti e quasi disorientati nel vedere l’ampiezza della sua ricerca.

Il percorso formativo di Meda, a cavallo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, attraversa un ampio campo di relazioni e influenze: da Ernesto N. Rogers alla Scuola di Ulm, da Marco Zanuso e Richard Sapper ad Aldo Rossi, passando da Hans von Klier e l’Olivetti di Ettore Sottsass jr.

Un percorso che registra così tutte le tensioni e le tendenze che si confrontano e si scontrano in quel periodo.

La sensibilità progettuale di Meda nel disegno degli arredi è il risultato dell’incontro tra: i principi metodici e sistematici orientati alla produzione industriale appresi a Ulm, l’approccio tecnologico innovativo – ma fortemente originale – assorbito da Zanuso e Sapper, così come il confronto con la ricerca di una nuova dimensione dei concetti di neo-razionalismo e valore sociale del progetto, portati avanti in quegli anni da Aldo Rossi.

Osservando tutti questi progetti è possibile comprendere quanto a lungo perdurerà, nell’approccio progettuale di Meda, la coesistenza di una dualità: il “razionale/evocativo”, il “programmatico/familiare”, l’“artigianale/industriale”, l’“archetipo/standard”.

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