Vincenzo Agnetti. NEG: suonare le pause

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- DATA INIZIO: 07/05/2021

- DATA FINE: 13/06/2021

- LUOGO: BOLOGNA – Padiglione de l’Esprit Nouveau

- INDIRIZZO: Piazza Costituzione ,11

- TEL: +39 051 6496653 / 6496620

Una mostra dedicata a Vincenzo Agnetti costruita attorno alla riscoperta di un’opera a lungo scomparsa

Vincenzo Agnetti. NEG: suonare le pause

 

 

 

La mostra Vincenzo Agnetti. NEG: suonare le pause rientra tra i main project dell’Art City ed è parte del percorso della Banca di Bologna per la diffusione e condivisione di iniziative legate al mondo dell’arte e della cultura.

È stata inaugurata il 7 maggio, in concomitanza con l’avvio della nona edizione di ART CITY Bologna, programma istituzionale di mostre e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna.

Vincenzo Agnetti (Milano, 1926-1981), è stato uno degli artisti più importanti dell’arte italiana del secondo Novecento e un instancabile sperimentatore dell’arte concettuale.

La mostra è costruita intorno alla riscoperta di un’opera a lungo scomparsa e presentata al pubblico per la prima volta in assoluto in questa occasione, mettendo in dialogo sorprendente arte concettuale e musica di ricerca.

L’indispensabile collaborazione dell’Archivio Vincenzo Agnetti ha permesso di ottenere la collaborazione con l’azienda Recipient.cc di Milano per riproporre NEG.

Concepito e brevettato da Agnetti e poi costruito in collaborazione con la nota azienda di elettronica Brionvega nel 1970, il NEG è stato utilizzato per la realizzazione di una sola opera dal titolo Vobulazione e Bieloquenza NEG (1970), video a quattro mani con Gianni Colombo presentato alla Triennale di Milano del 1970.

Si tratta di un’opera che sembrava perduta dopo la morte dell’artista e ora riscoperta, viene riproposta.

La mostra è un omaggio quindi al valore della ricerca artistica di Agnetti.

NEG fu il frutto di un’operazione concettuale e nasceva dalla riflessione critica sulla società e sul consumo, e dall’interesse sviluppato da Agnetti a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta per il tema del “negativo”.

In questo concetto convergono: l’inclinazione per forme di rarefazione estetica di matrice concettuale, la filosofia di T. W. Adorno, la critica all’industria culturale e l’alienazione dell’uomo moderno, l’attenzione alla parola e al linguaggio, mediata dalla filosofia analitica di Ludwing Wittengstein.

Un mondo di “pensiero” che si trasmette attraverso un’opera in negativo, che produce un suono bianco, mancanza di suono, per dare rilevanza al silenzio, alle pause della musica e del discorso.

ORARI DI APERTURA

  • Venerdì sabato e domenica ore 15.00 – 20.00 su prenotazione
  • Prenotazione obbligatoria al numero +39 051 6496611

INFO

 

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