Il museo del tessuto dedica una grande mostra ai costumi di una grande opera lirica: la Turandot di Puccini

TURANDOT E L’ORIENTE FANTASTICO DI PUCCINI, CHINI E CARAMBA

La nuova mostra della Fondazione Museo del Tessuto è un omaggio alla storia del teatro lirico e dell’arte del primo ventennio del Novecento.

Lo fa puntando i riflettori sulla scena artistica, letteraria e musicale pervasa dal fenomeno dell’Orientalismo.

“Turandot e l’Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba” è il frutto di un lungo e accurato lavoro di ricerca che il Museo ha avviato a seguito di uno straordinario ritrovamento.

Si tratta del nucleo di costumi e gioielli di scena risalenti alla prima assoluta della Turandot di Puccini, provenienti dal guardaroba privato del grande soprano pratese Iva Pacetti.

La prima della Turandot si tenne al teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926 , con allestimento e scenografie dell’artista Galileo Chini e fu diretta da Toscanini.

L’esposizione si snoda su oltre 1.000 mq, con un percorso suddiviso in tre sezioni.

Si parte dalla Sala dei Tessuti Antichi con oltre 120 oggetti provenienti dalla Collezione Chini del Museo di Antropologia e Etnologia, per arrivare a grandi spazi al piano primo ove trovano collocazione i costumi dell’opera e numerosi altri oggetti come bozzetti originali, disegni, manifesti.

Al momento del loro rinvenimento i costumi e i gioielli di scena erano in pessimo stato di conservazione.

E’ stato necessario un lungo e complesso intervento di conservazione e restauro, reso possibile grazie alla consolidata organizzazione del Museo.

Lavoro costoso che solo un poderoso sforzo corale di finanziamenti ha reso possibile.

Al cofinanziamento della Regione Toscana, si è aggiunto il positivo esito di una campagna, “Il Costume Ritrovato”, alla quale hanno contribuito quasi 170 privati provenienti da otto Paesi diversi, aziende e associazioni del territorio.

Un’esposizione inedita, altamente suggestiva, multidisciplinare e di ampio respiro che nasce grazie alla collaborazione di enti e istituzioni pubblici e privati italiani di grande prestigio che a vario titolo hanno contribuito a questo ambizioso progetto

La mostra è organizzata, infatti in collaborazione con il Sistema museale dell’Ateneo fiorentino e può contare sulla disponibilità di importanti prestatori tra cui il Museo Teatrale alla Scala e l’Archivio Storico Documentale Teatro alla Scala, le Gallerie degli Uffizi – Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, la sartoria Devalle di Torino, l’Archivio Corbella, la Società Belle Arti di Viareggio e numerosi prestatori privati.