Gino Valle, orologio da tavolo/muro Cifra 5, 1956, Solari Udine, metallo e materiali polimerici, 15x28×11 cm. Noleggiocose di Andrea Moscardi

ITALIA CINQUANTA. Moda e design. Nascita di uno stile

Il mito dell’Italian Style prese corpo 70 anni fa, negli anni ’50, quando l’Italia, reduce dalle ferite della guerra, scelse di aggredire il futuro ITALIA CINQUANTA. Moda e design. Nascita di uno stile     21 Marzo 2023 – 27 Agosto 2023 Gorizia, Palazzo Attems Petzenstein   Mostra a cura di Carla Cerutti, Enrico Minio Capucci e …

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Le geometrie impossibili di Antonia Campi

Palazzo Sertoli, sede espositiva del Credito Valtellinese a Sondrio, e Palazzo Sassi de’ Lavizzari, sede del MVSA – Museo Valtellinese di Storia e Arte, dal 28 settembre al 18 novembre propongono un ampio omaggio ad Antonia Campi, per i novant’anni della celebre artista e designer che a Sondrio è nata. La mostra è prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e curata da Anty Pansera e Mariateresa Chirico.
La mostra vuole mettere in luce la passione e la rabdomantica capacità che l’artista ha nello scegliere, impastare, fecondare le argille con cui crea e anima le sue opere. Artista e scultrice per formazione, Antonia Campi è approdata al design attraverso la Società Ceramica Italiana di Laveno, dove era entrata come operaia nel 1947 e di cui divenne direttore artistico negli anni sessanta. Nella manifattura all’epoca diretta da Guido Andlovitz, “Neto” Campi era entrata, giovanissima, dopo aver frequentato il Collegio delle Fanciulle e i corsi dell’Accademia di Brera, dove si è diplomata in scultura con Francesco Messina. Succeduta nel 1962 a Guido Andlovitz nella direzione della SCI, dal 1971 dirige il Centro Artistico unificato della SCI e della Richard – Ginori e in seguito il Centro Design della Pozzi – Ginori. In questo ruolo assume il compito di seguire l’intera produzione dell’azienda, dai servizi da tè e caffè, vasi, piatti, soprammobili ai sanitari e alla rubinetteria. Con lei, anche il bagno diventa uno spazio da vivere e non solo da utilizzare. Ecco i sanitari che sembrano creature dei boschi, che vivono di colori e forme nuove, che abbandonano quell’asettico e alla fine noioso rigore che li imbalsamava da sempre. Segnalata per il Compasso d’Oro e nel 2011 è stata insignita del Compasso d’Oro alla carriera per il progetto di utensili ancora oggi esposti al MoMa di New York e spesso presente sulle pagine di “Domus”, Antonia Campi si è dedicata alla progettazione in svariati settori, dai sanitari e piastrelle agli oggetti d’uso quotidiano, dalle porcellane artistiche alla sperimentazione di gioielli, riuscendo a reinterpretare in chiave originale il quotidiano e proporre oggetti in uso da sempre come vere e proprie sculture, cariche di una valenza estetica ben definita. Poi l’attenzione ai colori, con le celebri creazioni in bianco e blu dove i due toni divengono fantasmagoria di geometrie.

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