Una mostra che invita a riflettere sul rapporto tra pensiero e manualità nel progettare in architettura, presso l’Accademia più antica al mondo.
STEFANO BENAZZO. L’architettura e il suo doppio: come progettare tra intelletto e manualità
L’Accademia delle Arti del Disegno ha avuto origine dalla Compagnia di San Luca formata, nel 1339, tra gli artisti fiorentini per “sovvenire così nelle cose dell’anima, come del corpo, a chi, secondo i tempi, n’avesse bisogno”.
Una compagnia che vide iscritti tra gli altri Benozzo Gozzoli, Donatello, Lorenzo Ghiberti, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti quando ancora, secondo gli statuti medievali, i pittori venivano immatricolati all’Arte dei Medici e degli Speziali.
Gli artisti erano infatti assimilati agli speziali per la macinatura e la preparazione dei colori, mentre gli scultori e gli architetti figuravano tra i membri dell’Arte dei Maestri di Pietra e di Legname.
Dal 5 ottobre la prestigiosa Accademia ospita la mostra STEFANO BENAZZO. L’architettura e il suo doppio: come progettare tra intelletto e manualità.
Una straordinaria esposizione di 17 modelli architettonici, realizzati da Stefano Benazzo in legno, cartone e resina, ispirati ai principali edifici storici e di culto fra i più suggestivi tra Italia e Europa.
Stefano Benazzo, scultore, fotografo di relitti spiaggiati (450 fotografati in mezzo secolo), modellista architettonico e navale, ha al suo attivo più di 50 mostre personali in Italia e all’estero.
Per la mostra all’Accademia egli propone, attraverso i suoi modelli, come ben espresso nel titolo, una riflessione sul rapporto tra intelletto e manualità nella progettazione con l’occhio rivolto in particolare all’architettura.
In mostra sono quindi esposti modelli di edifici come l’Arco di Costantino, Castel del Monte, San Miniato al Monte, il Sacello del Santo Sepolcro a Firenze, Divina Sapienza a Costantinopoli, numerosi edifici ortodossi e cattolici dell’Europa orientale e settentrionale, San Pietro, Notre Dame e la Consolazione a Todi.
Ma anche edifici di culto di altre confessioni monoteiste, oltre che una chiesa costruita 70 anni fa da prigionieri di guerra italiani in Scozia.
Una mostra che, in un periodo di forti limitazioni nei viaggi, “ci rapisce in un itinerario virtuale di bellezze esotiche e naturali. Tramite i suoi modelli, progettati con cura meticolosa e realizzati con tecniche raffinate, egli non si limita a evocare le meraviglie costruite dall’uomo nel mondo: ci dà la gratificante illusione, per qualche attimo, di possederle tutte insieme”, coma ha sottolineato la presidente dell’Accademia Cristina Acidini.