L’artista di origine iraniana Ardeshir Tabrizi presenta lavori di ricamo che incrociano radici orientali e formazione occidentale
SPOTLIGHT: ARDESHIR TABRIZI
Fondata nel 2011 da David De Buck, la De Buck Gallery si concentra sugli artisti contemporanei, dall’emergente alla metà della carriera, ed è profondamente impegnata a sostenere la crescita degli artisti attraverso progetti speciali e mostre.
La De Buck Gallery supporta un vivace programma contemporaneo di arte incentrato principalmente sulla pittura figurativa e sul lavoro innovativo nei tessuti.
In periodo di difficoltà di apertura delle sedi espositive al pubblico causa Covid19, la galleria ha avviato un programma di mostre online attraverso la piattaforma di osservazione e contrattazione Viewing Room.
Dal 19 aprile De Buck propone online una mostra di Ardeshir Tabrizi.
Nato a Teheran, in Iran, nel 1981, Ardeshir Tabrizi con la sua famiglia ha lasciato l’Iran durante la guerra Iran-Iraq nel 1986 quando aveva solo quattro anni.
Dopo alcuni anni in Europa la famiglia è riuscita ad ottenere i visti per gli Stati Uniti e si sono stabiliti a Los Angeles, in California, dove hanno vissuto da allora.
Il processo creativo di Tabrizi è intuitivo, in gran parte ispirato dalle sue radici e dalla sua eredità orientale, dalla sua educazione in Occidente e dalle contraddizioni in gioco tra i due.
In questo senso, il suo lavoro mette in discussione le rappresentazioni prevalenti del Medio Oriente, oltre ad esplorare la propria dislocazione.
Vengono proposte nella mostra online quattro dei più recenti lavori di ricamo di Tabrizi, creati quasi interamente a mano, proprio come il processo del persiano Suzandozi (ricamo).
Il processo di queste opere ha fuso strumenti digitali moderni con tecniche culturalmente tradizionali, creando alla fine composizioni intricate e stratificate che fanno riferimento a icone antiche, manufatti, miniature e immagini personali e familiari.