Savinio l’artista che trasferisce i ricordi autobiografici dell’infanzia nella nativa Grecia, con le memorie dei segni della classicità e del pensiero dei filosofi antichi
SAVINIO. Incanto e mito
Il Museo Nazionale Romano ha come missione l’acquisizione, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione di un patrimonio culturale unico al mondo.
Questa eccezionale testimonianza del passato viene promossa e sviluppata dal Museo Nazionale Romano, proiettando nel futuro il senso della continuità storica.
Palazzo Altemps è la sede del Museo Nazionale Romano dedicata alla storia del collezionismo ed è anche sede di esposizioni temporanee.
In condizioni infelici causa Covid 19 è stata allestita la mostra Savinio. Incanto e Mito che rimane allestita fino al 13 giugno, in tempo utile per essere visitata pur con limitazioni causate dalla Pandemia.
Alberto Savinio(1891-1952), il cui vero nome è Andrea de Chirico, fratello del grande maestro della pittura metafisica Giorgio de Chirico, rappresenta la figura di un intellettuale dalla complessità straordinaria, capace di far dialogare e intessere le discipline umanistiche in un linguaggio visionario e all’avanguardia.
Con oltre 90 lavori selezionati tra dipinti e opere grafiche provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private, vengono messi in luce i molteplici interessi dell’artista che spaziano dalla musica alla letteratura, dalla pittura al teatro.
Ma la sede di palazzo Altemps offre un’atmosfera del tutto speciale alla mostra mettendo a confronto le opere di Savinio affisse alle pareti, con l’ambiente e la statuaria antica presente a palazzo.
Le opere esposte mettono in risalto, attraverso temi e momenti fondamentali, la particolarità di una poetica che associa e coniuga antico e moderno, estetica e ironia, memoria e fantasia in un’ottica globale oggi di grande attualità.
Il gioco, le strutture e trame illusorie e chimeriche, le civiltà passate e le epoche aurorali, la decostruzione dei racconti leggendari e mitici, le caleidoscopiche immagini che spezzano l’equilibrio visivo in composizioni inattese e folgoranti, diventano gli indizi da inseguire negli spazi del piano nobile del Museo.