L’artista nigeriana affronta il tema dell’identità dei popoli interessati al fenomeno del colonialismo e rappresenta un mondo in continuo movimento
Otobong Nkanga There’s No Such Thing as Solid Ground
l Gropius Bau è una delle sedi espositive più importanti d’Europa.
Con le sue acclamate mostre contemporanee e classiche il Gropius Bau ha costantemente aperto nuovi orizzonti alle esperienze artistiche e consolidato la sua reputazione internazionale.
La sua storia è ricca di eventi e di collaborazioni con importanti istituzioni che sono state presenti a Gropius Bau.
Inoltre la fattiva collaborazione con gli artisti contemporanei coinvolti nel programma, vengono rivelati i processi creativi, si aprono nuove prospettive e si riflettono le possibilità dell’istituzione.
Fino al 13 dicembre Gropius Bau ospita negli spazi dedicati alle esposizioi temporanee la mostra There’s No Such Thing as Solid Ground dell’artista nigeriana nata a Kano nel 1974.
L’artista presente alla Biennale di Venezia 2019, attualmente vive e lavora a Parigi
La suaq produzione artistica affronta le tematiche spesso violente degli spostamenti e dello scambio di minerali, energia, merci e persone .
Lei ci ricorda che gli oggetti e le azioni non sono isolati: esiste sempre un legame, un impatto. “Nessuno di noi vive in una condizione statica”, ha dichiarato l’artista. “Le identità sono in continua evoluzione, e quelle africane sono molteplici. Pensiamo per esempio alla cultura nigeriana, senegalese, keniana, francese o indiana: è impossibile parlare di un’identità specifica senza parlare dell’impatto che hanno avuto il colonialismo e lo scambio di merci, beni e cultura”.