Olanda, quello spione del WiFi

La notizia  non piacerà ai turisti in partenza per i Paesi Bassi: gli hotel che offrono il servizio WiFi dovranno registrarsi come Internet provider. L’Autorità per le Telecomunicazioni olandese (OPTA), dando seguito a un “non precisato reclamo” ha, infatti, deciso di seguire le regole restrittive della Data Retention europea, obbligando gli alberghi che intendono fornire connesioni wireless a registrarsi come provider. Cynthia Heijne, membro di OPTA, precisa che la legge che regola le telecomunicazioni nel paese obbliga tutti i provider pubblici a registrarsi per motivi di sicurezza e antiterrorismo. La Commissione Europea non ha espresso pareri sulla nuova legge olandese, che, però, ha sollevato dubbi e preoccupazioni sulla possibilità che anche gli alberghi più piccoli riescano ad adeguarsi alle regole restrittive della Direttiva sulla Data Retention. Alexander Alvaro, membro del Comitato del Parlamento Europeo per le Libertà Civili, ha dichiarato che indirizzerà un’interrogazione scritta alla Commissione per verificare se sia lecito applicare la Data Retention anche in questo caso. “Se sì – nota Alvaro – spunteranno nuove preoccupazioni sulla protezione dei dati personali e, ancora una volta, sarà provata l’assurdità di questa direttiva”. Allo stato attuale, gli hotel sono già obbligati a trattenere alcuni dati personali dei clienti che si connettono, ma, se saranno considerati provider, dovranno rintracciare chi si connette alla rete WiFi e quando, operazione che richiede investimenti significativi per tutti gli alberghi che vogliano fornire connettività. Joe McNamee, dell’organizzazione Europea per i diritti digitali (EDRI), sottolinea il danno della privacy per migliaia di olandesi e turisti che si troveranno a circolare nel paese dei tulipani.  Una decisione del genere avvicina i Paesi Bassi alla situazione italiana, che da anni soffre di notevoli limitazioni nell’accesso a Internet per effetto del Decreto Pisanu. Tuttavia, se l’italia si sta muovendo verso l’abrogazione della norma (unica in Europa) che tuttora obbliga un gestore di pubblico esercizio a richiedere l’identificazione da parte dei suoi avventori per l’accesso alla Rete attraverso WiFi, il paese dei mulini dimostra di voler procedere nella direzione della fine dell’anonimato e dell’identificazione dell’utente.

Cristina Sciannamblo

Fonte: http://punto-informatico.it

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