Nei suoi ritratti Nathaniel Mary Quinn percorre la via della libertà d’espressione aperta dai maestri del Novecento, ricordando in particolare Francis Bacon
Al Museo Novecento e al Museo Stefano Bardini di Firenze una mostra di Nathaniel Mary Quinn, Split Face, a cura di Sergio Risaliti
L’Associazione MUS.E – Musei/ eventi Firenze cura la valorizzazione del patrimonio dei Musei Civici Fiorentini e più in generale della città di Firenze, realizzando progetti culturali, mostre, laboratori ed eventi che favoriscano la fruizione del Patrimonio e dell’Arte attraverso esperienze di eccellenza.
Dal 7 ottobre 2023 MUS.E presenta la mostra NATHANIEL MARY QUINN. SPLIT FACE, allestita a cura di Sergio Risaliti su due sedi, Museo Novecento e Museo Stefano Bardini.
Attraverso un esercizio quotidiano, costante e meticoloso, Nathaniel Mary Quinn (South Side di Chicago, 1977) ha perfezionato negli anni uno stile pittorico unico nel suo genere che affonda le sue radici tanto nel passato, richiamando alla mente la scomposizione e il collage tipici delle avanguardie storiche, quanto nella cultura visiva contemporanea.
Split Face è la sua prima mostra monografica in Italia e presenta una selezione di dipinti, molti dei quali inediti, accanto alle opere della ritrattistica rinascimentale e dei maestri del Novecento esposti tra il Museo Stefano Bardini e il Museo Novecento, da Donatello, Pollaiolo e i Della Robbia fino a Felice Casorati, Virgilio Guidi, Carlo Levi e molti altri.
Le sue opere, incentrate esclusivamente sulla pittura e sul ritratto, hanno uno stretto legame con il suo vissuto e mescolano l’universo biografico, popolato da eventi e persone a lui vicine, a quello immaginifico, sovrapponendo livelli di memoria e indagando la capacità di elaborare i ricordi nonché di percepire l’Altro.
Sfidando il canone della bellezza che ha dominato la ritrattistica fino all’Ottocento, Quinn percorre la via aperta dai grandi maestri del Novecento, tra cui Pablo Picasso e Francis Bacon, promuovendo una libertà di interpretazione della figura umana, della composizione, dell’equilibrio e della indagine psicologica, e formulando un linguaggio anti-accademico che risulta sempre originale e spiazzante.