Sono passati esattamente 50 anni dall’anno Domini 1960. Un vero e proprio anno di grazia per il cinema italiano, che vide l’uscita nelle sale di alcuni capolavori indimenticati e ineguagliati: La dolce vita di Federico Fellini, L’avventura di Michelangelo Antonioni e Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti. Nel mezzo secolo successivo il cinema italiano ha attraversato fasi alterne: dalla “commedia all’italiana” anni ’60, al cinema impegnato degli anni ’70, fino al generale declino (con le dovute eccezioni) degli anni ’80-90. Ora è il momento di celebrare l’Italia che fu e – perché no – quella che sarà. E quale occasione migliore della Mostra del Cinema di Venezia?
Il festival cinematografico più importante dello stivale (giunto alla sua sessantasettesima edizione) conterà quest’anno tra i partecipanti ben 41 pellicole italiane, tra lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi. Ben quattro i film nostrani in concorso: La pecora nera di Ascanio Celestini (unica opera prima in gara), Noi credevamo di Mario Martone, La Passione di Carlo Mazzacurati e La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo (tratto dall’omonimo libro best-seller di Paolo Giordano). Grande attesa – nel bene e nel male – per il nuovo lavoro di Michele Placido, Vallanzasca – Gli angeli del male, destinato a suscitare numerose polemiche per l’argomento trattato, di matrice collateralmente “politica”.
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