Artista maiorchino che opera attraverso un incessante lavoro di ricerca e sperimentazione sui colori e sui materiali
Miquel Barceló. Metamorphosis
Il Museo Picasso Málaga presenta Miquel Barceló. Metamorphosis, una mostra che prende il nome dalla famosa storia di Franz Kafka, pubblicata nel 1915.
La mostra comprende quasi 100 opere realizzate tra il 2014 e il 2020, da Barceló.
Nato nel 1957 a Felanitx, sull’isola di Maiorca, l’artista spagnolo, dopo una formazione di base nella sua isola, si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Barcellona.
Nel suo lavoro Barceló riporta sulla tela una realtà particolarmente complessa, in cui si intrecciano lo scheletrico primitivismo africano, elementi etnografici maiorchini e la precaria modernità parigina.
I diversi rapporti tra forme e cose mostrano come l’artista non dipinga oggetti con un valore autonomo, ma vada alla ricerca della differenza tra loro e le emozioni che essi gli suscitano.
All’innovazione nei temi corrisponde sempre un cambiamento formale: elementi della terra africana, come sabbia e ossa animali, diventano parte dell’opera in un continuo processo evolutivo, estetico e formale.
Torna ora ad esporre a Malaga dopo più di un decennio, con un’esclusiva selezione di opere realizzate negli ultimi anni: 30 ceramiche, 13 dipinti, 42 acquerelli, 6 diari di viaggio e una piccola scultura, oltre a un’installazione composta da 7 grandi bronzi che è stata allestita nel cortile centrale del museo.
Mutazione, mobilità e transizione sono solo alcune delle caratteristiche del lavoro dell’artista maiorchino, e il suo mondo creativo corrobora la sua metamorfosi permanente dall’inizio della sua carriera.
Il passare del tempo e l’alchimia materiale sono elementi di spicco nel tema della mostra.
La fama raggiunta da Miquel Barceló è confermata dalla sua partecipazione ad importanti manifestazioni artistiche internazionali come la Biennale di Venezia e Documenta a Kassel.