In mostra a Milano 8 quadri specchianti di Michelangelo Pistoletto invitano a riflettere tra spettatore e opera d’arte e sul concetto di inclusione.
MICHELANGELO PISTOLETTO
La galleria di Christian Stein apre a Torino, dove ospita i protagonisti dell’arte povera.
Dal 1985 si sposta nel centro di Milano, in corso Monforte e, nel 2014 con la nuova direzione di Gianfranco Benedetti, avvia un nuovo corso e inaugura una nuova sede alle porte della città, una sorta di spazio museale da 1.000 mq a Pero, in via Monti 46, che ospita due grandi retrospettive all’anno.
Il 6 ottobre nella sede principale di corso Monforte è stata inaugurata una mostra di Michelangelo Pistoletto (Biella 1933), che è stato animatore e protagonista della più importante corrente artistica italiana del secondo Novecento, l’Arte Povera.
Alla galleria Stein Pistoletto propone 8 quadri specchianti di recente produzione che affrontano il tema del limite da superare.
Le opere sono realizzate per l’occasione, e come si evince dai titoli – Donna che guarda attraverso le sbarre, 2018, Uomo che guarda attraverso la gabbia, 2018, Uscire, 2020; Un passo oltre – giovane donna, 2020 – hanno appunto come tema ricorrente la gabbia intesa come limite da travalicare.
I Quadri specchianti sono tra le opere più note di Pistoletto, il fondamento della sua attività artistica e della sua riflessione teorica, che all’inizio degli anni Sessanta hanno determinato il successo internazionale dell’artista.
Attraverso l’inclusione nell’opera dello spettatore e dell’ambiente circostante nei Quadri specchianti il tempo non viene solo rappresentato ma esiste nel quadro. Le immagini che ne derivano sono mutevoli e potenzialmente infinite.