Per la prima volta a Firenze le opere di Louise Bourgeois dialogano con un contesto espositivo molto vicino alle esperienze umane e personali dell’artista
Il Museo Novecento di Firenze ospita la mostra LOUISE BOURGEOIS. Do not abandon me, attiva fino al 20 ottobre
Il Museo Novecento di Firenze, inaugurato nel 2014, è dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo e propone oltre ad una collezione permanente, mostre e cicli espositivi, installazioni e progetti speciali.
La sede espositiva è l’antico spedale delle leopoldine di piazza Santa Maria Novella.
Dal 22 giugno si apre negli spazi del Museo Novecento una mostra dedicata alla grande artista LOUISE BOURGEOIS. (Parigi 1911 – New York 2010).
In concomitanza con il decimo anniversario dalla sua apertura, il Museo Novecento celebra dunque Louise Bourgeois, una delle protagoniste assolute dell’arte del XX e XXI secolo, con la mostra Do Not Abandon Me curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation.
Pensata in stretto dialogo con l’architettura delle Ex Leopoldine, complesso dalla forte vocazione sociale gestito per secoli da comunità interamente femminili, l’esposizione darà modo di vedere dal vivo quasi cento opere dell’artista, tra cui molte su carta realizzate negli anni duemila e sculture di varie dimensioni, in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali, assieme a Spider Couple (2003).
La mostra Do Not Abandon Me occuperà quasi per intero l’edificio delle Ex Leopoldine, tra le sale al piano terra e al primo piano.
La mostra presenterà una rassegna di gouaches rosse di Louise Bourgeois con un focus tematico sul motivo della madre e del bambino.
Il titolo della mostra fa riferimento alla paura dell’abbandono che Bourgeois nutre da sempre, e che in questo caso si riferisce alla diade madre-bambino, che costituisce il modello di tutte le relazioni future.
Va ricordato che Louise Bourgeois è stata un’artista che è riuscita a trasformare la sua vita e i suoi sentimenti in opere d’arte intime e struggenti, capaci di parlare allo spettatore e urlargli contro tutta la sofferenza e l’angoscia dell’artista, da tutta la vita abituata alla sofferenza e alla solitudine.
Pittrice, scultrice, scrittrice, poetessa, Louise Bourgeois è stata la prima donna al mondo a ottenere un’esposizione al Moma di New York.
Le sue opere, realizzate fino a solo un anno prima della morte, nel 2010, non seguono nessuna corrente artistica o moda, ma sono il frutto di una sperimentazione lunga tutta la vita e raccontano la sua vita tormentata, disseminata di abbandoni e momenti di dolore fin dalla prima infanzia.
Un significato particolare assume pertanto la decisione dei curatori di richiedere la collaborazione dello Storico Istituto degli innocenti, che dal 1400 accoglieva l’infanzia abbandonata, collocando un’opera di Louise.