Ligabue nel racconto di Cesare Zavattini, in mostra a Riccione

A Riccione dall’11 luglio al 6 ottobre tra le sale di Villa Franceschi e quelle di Villa Mussolini in mostra circa ottanta opere di Antonio Ligabue(1899-1965), tra dipinti, disegni e sculture, che ripercorrono le tappe fondamentali della sua vicenda umana ed artistica, dagli esordi fino agli ultimi anni di vita. E’ Cesare Zavattini l’illustre “registra” della mostra che la ridente città di Riccione dedica all’opera e alla figura del grande artista. Memorabile è la sua monografia “Ligabue” del 1968 e gli importanti repertori inediti provenienti dalla ricca documentazione donata dal figlio di Zavattini,Arturo,alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. La mostra, divisa per sezioni tematiche, è ricca di soggetti prediletti da “Toni”, tra i quali gli autoritratti e le raffigurazioni del mondo animale, nella sua ferocia primordiale. Immagini che con la loro forza e intensità cromatica catturano e incantano lo spettatore.

Il percorso espositivo si conclude con una sezione dedicata a “Za” pittore che comprende dipinti e opere grafiche realizzate tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, alcune delle quali esposte per la prima volta in pubblico, conservate presso i Musei Civici di Reggio Emilia.

L’esposizione è curata da Daniela Grossi e Claudio Spadoni, con la collaborazione di Sara Andruccioli e di Orlando Piraccini. Consulente scientifico per Ligabue è Augusto Agosta Tota. L’iniziativa è promossa dal Comune di Riccione con la collaborazione dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e del Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma.

Antonio Ligabue nasce a Zurigo il 18 dicembre 1899. Da Elisabetta Costa ,e da padre ignoto e viene registrato anagraficamente come Antonio Costa. Il 18 gennaio1901Bonfiglio Laccabue, emigrato in Svizzera dal comune di Gualtieri, sposa Elisabetta e il 10 marzo successivo riconosce il bambino che assume così il nome di Antonio Laccabue. Il pittore però, divenuto adulto, cambierà il cognome in Ligabue nel 1942, presumibilmente per l’odio che nutriva verso il padre da lui visto come l’uxoricida della madre Elisabetta, morta tragicamente nel 1913insieme a tre fratelli in seguito a un’intossicazione alimentare.

Nel settembre del1900 viene affidato agli svizzeri Johannes Valentin Göbel ed Elise Hanselmann che, a causa delle disagiate condizioni economiche e culturali, sono costretti a continui spostamenti: Ligabue rimarrà con i Göbel fino al 1919

Tra il gennaio e l’aprile del 1917, in seguito a una violenta crisi nervosa, viene ricoverato per la prima volta in un ospedale psichiatrico a Pfäfers. Nel1920 gli viene offerto un lavoro agli argini del Po: proprio in quel periodo inizia a dipingere. Nel1928 incontra Renato Marino Mazzacurati che ne comprende l’arte genuina e gli insegna l’uso dei colori ad olio. In quegli anni si dedica completamente alla pittura. continuando a vagare senza meta lungo il fiume Po.

Nel 1937 viene ricoverato in manicomio a Reggio Emilia per atti di autolesionismo. Nel 1941 lo scultore Andrea Mozzalilo fa dimettere dall’ospedale psichiatrico e lo ospita a casa sua a Guastalla, vicino Reggio Emilia. Durante la guerra fa da interprete alle truppe tedesche. Nel 1945, per aver percosso con una bottiglia un militare tedesco, viene internato in manicomio rimanendovi per tre anni. Nel 1948 si fa più intensa la sua attività pittorica e critici, e mercanti d’arte iniziano a interessarsi a lui.

Nel 1961viene allestita la sua prima mostra personale alla Galleria La Barcaccia di Roma. Subisce un incidente in motocicletta e l’anno successivo viene colpito da paresi. Guastalla gli dedica una grande mostra antologica. Chiede di essere battezzato e cresimato: muore il 27 maggio1965. Riposa nel cimitero di Gualtierie sulla sua lapide viene posta la maschera funebre in bronzo realizzata da Mozzali

Nel 1965, all’indomani della sua morte, gli viene dedicata una retrospettiva nell’ambito della IX Quadriennale di Roma.

Loredana Rizzo

Info:

Galleria d’arte moderna e contemporanea Villa Franceschi

via Gorizia, 2 – Riccione

Villa Mussolini

via Milano. 31 – Riccione

Orari

Tutti i giorni dal martedì alla domenica

Lunedì chiuso

1 luglio – 31 agosto

dalle ore 10 alle ore 15 e dalle ore 20 alle ore 23,30

1 settembre – 6 ottobre

dalle ore 10 alle ore 19

La biglietteria chiude un’ora prima

Ingresso

Intero € 8,00

Ridotto € 6,00

Gruppi € 6,00 (minimo 10 persone)

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