Antonio Ligabue , incompreso in vita, e rivalutato dalla critica dopo la morte, come il principale esponente della pittura Naif italiana
Incompreso. La vita di Antonio Ligabue attraverso le sue opere
Antonio Ligabue, il cui vero cognome è Laccabue, nasce in Svizzera a Zurigo il 18 dicembre del 1899.
Figlio di un’emigrante italiana, fu dati in adozione ad una famiglia svizzera tedesca che lo affidò a sua volta ad un Istituto per ragazzi difficili da dove fu espulso a sedici anni.
Selvaggio, imprevedibile per il suo rapporto con il mondo e la realtà, per tutta la vita fu considerato un matto e venne espulso in manette dalla Svizzera ed istradato in Italia.
La sua pazzia era solo il suo essere istintivo ed autentico nella vita, come nel suo essere pittore.
Riconosciuto, come il più alto esponente dei Naif italiani, riempie la realtà della campagna lombarda di alberi e foglie di una fantastica giungla popolata di animali domestici e selvaggi.
Nella sua “diversità” Ligabue si distingueva dagli altri ragazzi per l’abilità nel disegno e per l’amore verso gli animali.
Ligabue è morto nel 1965 a Gualtieri città emiliana che gli ha dedicato un Museo.
Fino all’8 novembre la Fondazione Museo Antonio Ligabue e il Comune di Gualtieri gli dedicano una mostra curata da Sergio e Francesco Negri.
22 dipinti, alcuni bronzi e un calco in terracotta, tutte opere provenienti da collezioni private, sono esposti in ordine cronologico, con suddivisione in periodi, per consentire al visitatore di osservare l’evoluzione dello stile, della tecnica, ma anche dei temi che cambiano con il passare del tempo.
Ad arricchire l’esposizione, la presenza di documenti sulla vita dell’artista, la proiezione del film documentario di Raffaele Andreassi del 1961 e diverse foto risalenti agli anni Cinquanta.scattate dal reporter Walter Breveglieri, che ritraggono Ligabue alle prese con la sua Moto Guzzi.