Mostra a cura di Bruno Corà
L’Assessorato dell’istruzione e cultura comunica che, venerdì 14 febbraio (ore 18.00) al Castello Gamba di Châtillon viene inaugurata Au cœur de la matière, la mostra personale di Giuliana Cunéaz, tra le prime artista ad utilizzare il 3D.
«Siamo particolarmente lieti di presentare un’esposizione che ha come protagonista un’artista valdostana conosciuta e apprezzata in Italia e all’estero – sottolinea l’Assessore all’istruzione e cultura, Joël Farcoz – e che è già presente con le sue opere nel nostro percorso museale permanente. L’utilizzo di vari media artistici, dalla videoinstallazione alla pittura, dalla fotografia fino agli screen painting, rende questa mostra particolarmente attuale e accattivante per un pubblico attento al rapporto tra scienza e arte.»
Il progetto espositivo, curato da Bruno Corà, specificatamente studiato per l’occasione, si articola sui tre piani dell’edificio, intorno a un nucleo di 40 opere, e comprende sculture e stampe digitali, video e screen painting (schermi dipinti). Per l’occasione è stata realizzata Cabinet de neige, una wunderkammer ispirata al paesaggio montano dove uno stipo in legno, che ricorda la tradizione, custodisce al suo interno un video e microsculture circondate da un manto bianco simile alla neve.
Come ha scritto Corà in catalogo “la modalità linguistica, formale e contenutistica di Giuliana Cunéaz non pronostica o auspica una modificazione dell’arte per perpetrarne l’attività immaginativa, ma, senza frapporre indugi o rinvii, è già essa stessa il futuro.”
Prima di entrare nell’affascinante universo del 3D, lo spettatore è accolto da Corpus in fabula, una videoscultura realizzata nel 1996 che anticipa l’attuale fase di ricerca.
Alta due metri, l’opera è avvolta da centinaia di petali in plexiglass che la rendono una sorta di dea della bellezza. La seduzione dell’epidermide, tuttavia, si relaziona con tre video che documentano, con realismo, le parti interne del corpo e le loro pulsazioni svelando il lato nascosto, spesso invisibile, del nostro corpo. Corpus in fabula è un’opera che pone l’osservatore di fronte a se stesso: il volto è rappresentato dal video di un manichino che si modifica lentamente all’interno del quale ciascuno si può specchiare.
“Sono da sempre attratta dalla componente metamorfica che attraversa l’io, così come il paesaggio che ci circonda. Fondamentalmente, tra le due dimensioni, quella esterna e quella interna, non c’è alcuna differenza”, afferma Giuliana Cunéaz.
Dal 2003 l’applicazione della tecnica 3D consente all’artista di addentrarsi nel cuore della materia, di avvicinarsi alle sue forme più segrete e di coglierne i processi di cambiamento.
La rassegna documenta questo passaggio fondamentale e lo spazio espositivo ospita una scultura abitabile a forma di dodecaedro realizzata per l’occasione che contiene Zone fuori controllo, un video in 3D dedicato ai disordini ecologici e ambientali dove le immagini entrano in relazione diretta con la dimensione reale consentendo un viaggio imprevedibile tra le onde di una tempesta, gli spazi misteriosi di una grotta, le colate laviche di un vulcano e la collisione di mastodontici iceberg.
Il ciclo si ispira al tema del sublime e vuole essere un omaggio ai grandi protagonisti della pittura romantica come Caspar David Friedrich o William Turner.
Per Giuliana Cunéaz la ricerca artistica rappresenta un tentativo di andare oltre il piano tradizionale della rappresentazione insinuandosi all’interno di un universo fluido, caratterizzato dalla disarticolazione delle forme secondo una rinnovata ipotesi percettiva.
Intorno all’installazione 3D si sviluppa la serie degli screen painting, gli schermi dipinti, in base ad una tecnica inventata dall’artista nel 2006 dove l’immagine virtuale dialoga con quella pittorica incisa come un tatuaggio sul plasma. “Il segno unico e autonomo della pittura dialoga con la tecnologica infinitamente replicabile creando un cortocircuito tra due universi solo in apparenza incompatibili. Ne nascono quadri in movimento che sviluppano un linguaggio rinnovato con ampie potenzialità,” afferma l’artista. Tra gli screen painting spicca The God Particle che analizza, in chiave estetica la mitica particella elementare destinata a generare la massa dell’universo.
Giuliana Cunéaz lavora sul nomadismo dei linguaggi proponendo una continua ibridazione degli elementi nell’ambito di universo unico e affascinante.
In questa logica il secondo piano della mostra è occupato interamente da Neither snow nor meteor showers, una videoinstallazione del 2010 che si espande per oltre dieci metri. Come suggerisce il titolo, non si tratta né di un paesaggio né di un fenomeno atmosferico, ma ricorda, piuttosto, un luogo germinale dove si evocano montagne con pini innevati. In realtà, il lavoro prende spunto da un’immagine di vitamina B12 che, attraverso ingrandimenti esponenziali, assume un aspetto paradossalmente naturalistico dove il segno animato si deposita e si disgrega.
Il terzo piano della mostra è interamente dedicato al lavoro progettuale attraverso 24 opere su carta cotone che consentono di ripercorrere l’ideazione e la creazione delle più significative installazioni in 3D realizzate dall’artista negli ultimi otto anni.
Quello a cui assistiamo, insomma, è un mondo ibrido, biomorfo e nanotecnologico dove arte e natura tendono a coincidere e, come afferma Bruno Corà , “quelle di Giuliana Cunéaz sono opere con un’intrepida volontà di confrontarsi con le frontiere avanzate della scienza, superando il limite dell’oscurità annidata nella coscienza umana; autentici viaggi nell’ignoto, su sonde esplorative concepite con la poesia e l’arte.”
L’esposizione, che resterà aperta fino al 5 ottobre 2014, dal mercoledì alla domenica con orario 10-17 (10-18 a partire da aprile), è accompagnata da un catalogo, edito dalla Tipografia Valdostana, posto in vendita al prezzo di 5 euro.
Nota Biografica
Giuliana Cunéaz (Aosta, 1959) vive e lavora ad Aosta e Milano.
Diplomata all’Accademia Belle Arti di Torino, utilizza tutti i media artistici, dalla videoinstallazione alla scultura, dalla fotografia alla pittura sino agli screen painting (schermi dipinti), tecnica da lei inventata.
Dall’inizio degli anni Novanta inizia un’indagine dove la ricerca plastica si coniuga con le sperimentazioni video. E’ stata tra le prime artiste a lavorare sulle immagini stereoscopiche 3D, procedimento che utilizza sin dal 2003.
Giuliana Cunéaz ha iniziato a presentare i suoi lavori in importanti spazi pubblici e privati italiani e internazionali dall’inizio degli anni Novanta.
Ha partecipato, tra l’altro, al Festival di Videoformes nel 1991, 1993 e 1996. Nel 1994 ha preso parte alla Biennale di San Paolo in Brasile. Nel 2002 ha esposto al Museo d’Arte Contemporanea di Bucarest. Le sue opere sono state presentate nel 1995 al Museo Revoltella di Trieste; nel 2000 al Museo Pecci di Prato e alla Torre del Lebbroso di Aosta. Nel 2002 ha partecipato a Exit nello spazio della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Nel 2004 ha preso parte, nell’ambito della Quadriennale di Roma, ad Anteprima di Torino. Nel 2008 ha partecipato a Tina B. Festival a Praga e alla terza edizione della Biennale di Siviglia Youniverse. Nel 2009 ha esposto al PAV, Centro d’Arte Contemporanea di Torino e ha partecipato alla collettiva Corpi, Automi Robot al Museo d’Arte di Lugano. Nel 2010 ha esposto alla Nuovissimo Arsenale di Venezia, nell’ambito del progetto Tina B. in occasione della Biennale di Architettura. Nel 2011 è stata invitata al Premio Maretti nella sede del Museo Pecci di Prato e ha partecipato alla mostra Principia Stanze e Sostanze delle Arti Prossime in Piazza Duomo a Milano Nel 2012 ha preso parte alla mostra Pelle di Donna, Identità e bellezza tra Arte e Scienza, nella sede della Triennale a Milano e successivamente alla 1° Biennale Internazionale Project Daejeon 2012: Energy a Daejon in Corea. Sempre nel 2012, è stata tra i protagonisti di Invideo a Milano. Nel 2013 ha ideato Forma Fluens, una personale per lo spazio Mazda di Milano. Nello stesso anno ha partecipato al Festival Videoformes a Clermont-Ferrand, al progetto Imagespassages e Imaginascience ad Annecy e al Festival Internazionale dei nuovi media Madatac 5 a Madrid. Ha partecipato, inoltre, alla mostra Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi alle Gallerie d’Italia di Milano. Nel marzo di quest’anno è prevista una sua personale a Verona nell’ambito del Festival della Scienza Infinitamente.
E’ tra gli artisti presenti in permanenza nella collezione d’arte moderna e contemporanea del Castello Gamba.
Per informazioni:
Castello Gamba, località Cret de Breil, 11024 Châtillon
info.castellogamba@regione.vda.it
tel. 0166 563252
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