Muammar Gheddafi nel corso della seconda lezione di Corano che ha tenuto oggi a 200 ragazze ha affermato con forza quanto nello stato Libico la donna sia rispettata. ”In Libia la donna e’ piu’ rispettata che in Occidente e negli Stati Uniti” – ha affermato il leader libico. A riferirlo è stata Elena Racoviciano, una delle hostess che ha partecipato all’incontro tenutosi all’interno dell’accademia libica. Il leader libico ieri aveva invitato le ragazze a sposare uomini libici. L’islam ”e’ l’ultima religione: se bisogna credere in una sola fede, deve essere quella di Maometto”. E’ quanto ha sostenuto Muammar Gheddafi rivolgendosi alle 200 ragazze ospitate oggi all’Accademia libica per la seconda lezione di Corano impartita dal rais. Lo ha riferito una dello hostess, uscendo dall’edificio, Elena Racoviciano giunta da Napoli per incontrare il colonnello. ”Non c’e’ stata alcun tentativo di convinzione, non ci ha detto di convertirci”, ha raccontato Elena ricordando che soprattutto nella giornata di oggi, hanno partecipato all’incontro le ragazze particolarmente interessate ad ascoltare le parole di Gheddafi. ”Siamo molto felici di questo incontro”, ha sottolineato la ragazza precisando che nel corso della lezione non hanno mangiato ma e’ stato offerto loro solo qualche drink.
“Parole pericolosissime”, dice Mario Borghezio, europarlamentare della Lega e per Rosy Bindi del Pd viene violata “la dignità delle donne italiane” mentre Francesco Storace giudica “intollerabile” il suo “show sulla fede”: piovono critiche dall’opposizione sulla visita romana di Muammar Gheddafi e sulle sue parole per un’Europa islamizzata. Da Idv, Lega, Pd e Udc si attacca: Livia Turco dal Pd chiede a Berlusconi di riferire in parlamento al termine della visita del leader libico. “I vertici internazionali – dice – lo sappiamo, costituiscono sempre un momento importante a patto, però, che al centro vi siano gli interessi del Paese e non servano esclusivamente per qualche interesse particolare”. Per l’Idv “Berlusconi finisce per rendersi complice non solo della sorte dei tanti disperati ricacciati nel deserto libico ma di una nuova umiliante violazione della dignità delle donne italiane, come afferma la vicepresidente della Camera Rosy Bindi. “Solo nell’Italietta berlusconiana che si compiace di barzellette e battute misogine – afferma Bindi – e che ha incoraggiato una nuova forma di mercificazione del corpo della donna è possibile assistere alla celebrazione così imbarazzante e subalterna di un personaggio come Gheddafi. Purtroppo non c’é da stupirsi – aggiunge – per lo spettacolo offerto agli italiani con l’avallo del nostro governo. Invece di chiedere ragione delle condizioni di vita di migliaia di migranti, il governo Berlusconi si presta ad offrire un palcoscenico a chi per fare la sua propaganda pretende di circondarsi di belle ragazze. Ma così Berlusconi finisce per rendersi complice non solo della sorte dei tanti disperati ricacciati nel deserto libico ma di una nuova umiliante violazione della dignità delle donne italiane” “Qualcuno ricordi a Gheddafi che l’Europa è cristiana. Gli show sulla fede sono intollerabili” afferma Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. E la richiesta di Gheddafi di avere centinaia di avvenenti ragazze ad attenderlo al suo arrivo in Italia suona tanto come istigazione alla prostituzione, tuona il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica, per il quale a Gheddafi non è bastato fare spregio dei diritti umani deportando i profughi nei lager costruiti nel deserto, ignorare la responsabilità gravissima di aver appoggiato il terrorismo internazionale e prendere in giro gli italiani rimpatriati dalla Libia che non ha ancora indennizzato: ora ha voluto anche ricostruirsi il suo harem con hostess italiane, reclutate per avvenenza e disponibilità. E chi meglio poteva assecondarlo nei suoi desideri se non il satrapo Silvio Berlusconi?” Il senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni, sentendo parlare di Europa islamizzata, commenta: Dopo Boumedienne, allora presidente algerino, nel 1974 quando all’Onu disse che sarebbe stato il ventre delle loro donne a dare loro la vittoria nella sopraffazione dell’occidente, ora Gheddafi si contorna di una platea femminile per mandare i suoi messaggi. L’Islam non viene in pace ma per conquistarci. Il circo mediatico organizzato per accogliere il dittatore Gheddafi serve a coprire le scomode verità che si nascondono dietro il Trattato Italia-Libia, dice Mario Staderini, segretario di Radicali italiani. Per Giampiero D’Alia dell’Udc la visita di Gheddafi a Roma “si sta trasformando in un’indegna sceneggiata”. “Mi chiedo come mai i leghisti non si indignino sull’ultima perla del dittatore libico, quella sull’Islam religione d’Europa. Forse anche Bossi, dopo Berlusconi, ha chinato la testa alle cattive abitudini del leader libico e pensa di mandargli Miss Padania a sollazzarlo?”
FAREFUTURO: ITALIA DIVENTATA SUA DISNEYLAND – ”Se l’Italia e’ diventata la Disneyland di Gheddafi, il parco-giochi delle sue vanita’ senili, la ragione e’ purtroppo politica. Nelle passeggiate romane il rais libico non esibisce il suo temperamento eccentrico, ma la sua legittimazione, la sua amicizia con il premier, la sua paradossale centralita’ nella politica internazionale di un governo, quello berlusconiano, che e’ progressivamente passato dall’atlantismo all’agnosticismo, dalle suggestioni neo-con alla logica commerciale, per cui il cliente, se paga, ha sempre ragione. E visto che Gheddafi paga, le sue diventano anche le ‘nostre’ ragioni e la sua politica la ‘nostra”’. Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo, commenta cosi’ la visita a Roma del leader libico. ”Il centro-destra – scrive Carmelo Palma – che aveva denunciato ‘l’equivicinanza’ della politica estera dalemiana – sempre in mezzo tra aggrediti e aggressori, a distanza di sicurezza dagli uni e dagli altri – l’ha scavalcata, iniziando a distinguere gli autocratici buoni da quelli cattivi sulla base della loro amicizia e disponibilita’ personale e delle convergenze di interessi di breve periodo. Quest’idea ha portato Berlusconi a Minsk a tributare sperticati elogi all’ultimo dittatore europeo, il bielorusso Aleksandr Lukashenko, a difendere, in ogni dove, le ragioni e la legittimita’ della ‘demo-autocrazia’ putiniana e a farsi garante della rispettabilita’ politica del colonnello Gheddafi, che ormai sale in Italia a divertirsi quando e come vuole. Come si dice: pago, spendo, pretendo!”.