Parte del progetto di valorizzazione delle collezioni fotografiche Expanded, La Gam di Torino presenta una selezione di straordinari scatti fotografici dedicati al paesaggio dal 1839 al 2024
La Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita la mostra fotografica Expanded. I Paesaggi dell’arte
La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, intende valorizzare la Collezione fotografica, della Fondazione stessa ma anche della GAM di Torino, con il progetto espositivo Expanded, un percorso di rilettura in tre capitoli che prende vita in occasione del festival internazionale EXPOSED. Torino Foto Festival.
Al GAM di Torino è allestita da 2 maggio 2024 la mostra Expanded. I Paesaggi dell’arte, esposizione che completa il progetto con Expanded Without, alle OGR di Torino ed Expanded with, nelle sale del Castello di Rivoli.
Grazie al sostegno di Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, la GAM ha potuto rinnovare il proprio impegno collezionistico acquisendo 22 fotografie di Gianfranco Gorgoni, realizzate tra il 1970 e il 1974.
Le foto sono dedicate alle diverse fasi di realizzazione dell’opera Spiral Jetty di Robert Smithson, di opere di Michael Heizer, oltre che ad alcuni ritratti di artisti come Bruce Nauman, Dan Flavin, Agnes Martin ed Ellsworth Kelly.
Le immagini di Gorgoni, la forza ipnotica dei suoi scatti in volo sopra lo Spiral Jetty, entrando a far parte della collezione, hanno permesso, come in un virtuoso spin-off, di rileggere lo sguardo fotografico sull’arte attraverso la continua emersione di un desiderio di vertigine.
Un desiderio presente sin dai primi scatti fatti da fotografi come Nadar e, poco più tardi, come Mario Gabinio, salendo su palloni aerostatici per catturare dall’alto la bellezza delle loro città e accogliere all’interno della griglia prospettica la vitale deformazione della convessità del mondo e il disassamento dal piano dell’orizzonte.
Mentre Gorgoni occupa il centro dell’esposizione, in un continuo moto circolare di avvitamento nello spazio, le opere di Luigi Ghirri sono dislocate in diversi momenti, a segnare, in dialogo con gli altri autori, i molteplici aspetti della vertigine che la fotografia crea ponendosi in relazione con l’arte e facendosi rappresentazione delle rappresentazioni artistiche.
Le opere in mostra sono tutte parte di una lunga storia collezionistica che ha arricchito nel tempo i fondi del museo, tra i quali si conservano esemplari di assoluto valore storico come il dagherrotipo della Chiesa della Gran Madre di Dio realizzato da Enrico Federico Jest nel 1839, e dell’Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei da cui provengono le stampe di Mario Gabinio, prodotte tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
La mostra presenta inoltre lavori di Gabriele Basilico, Olivo Barbieri e Armin Link, Ugo Mulas, Mimmo Jodice, Aurelio Amendola, Claudio Abate. Jacopo Benassi.
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