Enrico Minguzzi realizza ritratti metafisici di elementi tratti dal mondo minerale e vegetale: pietre, concrezioni, fiori ed erbe, riconducibili a qualcosa di esistente ma frutto di proiezioni mentali dell’artista.
ENRICO MINGUZZI. La piena dell’occhio
BAGNACAVALLO (Ravenna) Museo Civico delle Cappuccine Via Vittorio Veneto, 1/a
Dal 23/09 al 11/12/2022
Nel 1970, il Comune di Bagnacavallo acquistò il complesso conventuale di via Vittorio Veneto, già appartenuto alle suore Cappuccine, e lo rese un Centro Culturale Polivalente.
A seguito poi di alcune importanti donazioni intervenute nel corso degli anni (donazione Magrograssi in Morelli e Donazione Emilio Ferroni nel 1986) e di lavori di adeguamento ha preso vita nel 2008 il Museo con le regole e le collezioni attuali.
Il Museo ospita comunque anche importanti esposizioni temporanee e dal 23 settembre presenta La piena dell’occhio, mostra, curata da Saverio Verini, che offre uno spaccato della produzione artistica recente di Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981).
Artista al confine tra figurazione e astrazione, Minguzzi realizza le sue opere per sovrapposizioni di veli, trasparenti e sottili strati di colore, tracciando un processo di proliferazione di forme sospese.
Confrontandosi con parte della grande tradizione figurativa ottocentesca, Minguzzi offre l’immagine di una realtà sublime ma allo stesso tempo enigmatica e febbrile.
I dipinti di Minguzzi possono essere considerati dei ritratti di elementi presi dal mondo minerale e vegetale: elementi che si rifanno a pietre, concrezioni, fiori ed erbe.
Sono tutti riconducibili a qualcosa di esistente in natura, ma in realtà frutto di una proiezione mentale dell’artista
Grazie all’utilizzo di colori quasi fluorescenti, le opere di Minguzzi si liberano da una cifra più strettamente metafisica, acquisendo un carattere energetico in grado di accendere gli spazi espositivi.
Alla serie di dipinti, in continuità con la sua produzione precedente, Minguzzi ha scelto di accostare un corpo di sculture inedite.
Attraverso queste opere, l’artista trova un’estensione tridimensionale alle figure che caratterizzano la propria pittura sperimentando inoltre nuove tecniche e nuovi materiali, aprendo così a ulteriori sviluppi della sua pratica artistica.