E’ MORTO MARIO MONICELLI

GRANDE REGISTA E SCENEGGIATORE DELLA COMMEDIA ITALIANA
“ Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione. L’anima è piena di stelle cadenti”. (V. Hugo).

Ieri  Il grande regista Mario Monicelli,si è tolto la vita lanciandosi nel vuoto da un terrazzo dell’ospedale San Giovanni di Roma, dove era stato ricoverato per un cancro alla prostata. Da diverso tempo però la depressione gli faceva compagnia soprattutto dopo la recente perdita di alcuni suoi cari colleghi con cui aveva lavorato, da Suso Cecchi D’Amico, Furio Scarpelli, Tiberio Murgia il Ferribotte di uno dei suoi più grandi capolavori “I soliti ignoti”.Era nato il 15 maggio del 1915 a Viareggio.Figlio del critico teatrale e giornalista Tommaso, aveva esordito nel 1932 con un corto firmato assieme ad Alberto Mondadori. Nel 1937, sotto lo pseudonimo di Michele Badiek, si era cimentato per la prima volta con il lungometraggio (Pioggia d’estate) e aveva conosciuto Macario e Totò che lo ingaggia nella sua squadra di autori. Fece amicizia con Steno e nel 43 entrambi furono chiamati dal produttore Carlo Ponti per adattare alla maschera del grande comico Totò storie di vita quotidiana. Nasce così “Totò cerca casa”, “Guardia e ladri” “Vita da cani” e tanti altri. Nel ’53 finisce il sodalizio con Steno e nel ’58 con il film “I soliti ignoti” anche il sodalizio con Totò ebbe termine. Nel 1959 con un capolavoro assoluto come” La grande guerra”grande  trionfo  a Venezia con il Leone d’oro, nel ’66 con  L’armata Brancaleone. Sono gli anni dell’amicizia con Dino Risi,del trionfo della commedia all’italiana. Nel 1968 Monicelli trasforma Monica Vitti in attrice comica per il film” La ragazza con la pistola”, nel ’73 gira “Vogliamo i colonnelli”, nel 1975 “Amici miei”. Molto apprezzato anche in America, riceve ben tre nomination all’Oscar per I Soliti ignoti candidato come miglior film straniero, per le sceneggiature de I compagni e Casanova 70 . Nel 1977 esegue la sceneggiatura tratta dal libro di Vincenzo Cerami “Un borghese piccolo piccolo” interpretato dal grande Alberto Sordi. Negli annì80, sempre con il grande Sordi “Il Marchese del Grillo” .Sempre nell’80 grande successo con” Speriamo che sia femmina”.Nel 1991, riceve il Leone d’oro alla carriera. L’anno dopo con“Parenti serpenti” dimostra di saper descrivere pienamente le trasformazioni della società italiana . Nel 2006 ritorna sul set di un film, con” Le rose del deserto”.Negli ultimi mesi aveva abbracciato la protesta dello spettacolo contro i tagli alla cultura. Grande ed indimenticabile maestro ha brillato con la suo ingegno e fantasia con oltre 66 regie e 80 sceneggiature. Domani i funerali si svolgeranno a Roma nel “Rione Monti”luogo a lui molto caro che lo aveva “adottato”oramai da  tantissimo tempo.
Loredana Rizzo

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