In tutto il suo lavoro, KINCAID si concentra su come il luogo in cui ci troviamo modelli la nostra prospettiva, la nozione di appartenenza e il modo in cui ci percepiamo.
Basil Kincaid The Rolling Fields to My House
Debutta con un corpus di opere inedite presso la sede milanese della Galleria Poggiali nella sua prima mostra personale italiana dal titolo The Rolling Fields to My House l’artista americano di origine africana Basil Kincaid.
Spinto dalla voglia di comprendere la trama della propria identità personale e culturale all’interno della diaspora africana Kincaid (1986, St. Louis, Missouri) interroga i costumi sociali, attraverso collage, fotografie, installazioni, performance e soprattutto con la tecnica del quilting (assemblaggio di frammenti di trapunte) con materiali usati trovati o donati.
L’intraprendenza e la libertà di immaginazione emergono come componenti critiche per un’ideale liberazione dello spirito.
The Rolling Fields to My House utilizza la pratica del “world building” ovvero della creazione di un mondo immaginario completamente nuovo per creare un senso di appartenenza.
Le trapunte, le sculture e i disegni esposti in mostra rappresentano un linguaggio interno che l’artista ha coltivato per creare un luogo che avesse senso per l’unico ragazzo nero in una classe di coetanei bianchi.
Il trasferimento di Kincaid in Ghana nel 2020 gli ha permesso di rivisitare mondi precedentemente immaginati e realizzarli in nuovi formati.
L’entità̀ nera che appare in queste opere rappresenta una versione ancestrale di sé stesso e dell’osservatore; un testimone onnisciente in sintonia con tutte le versioni di sé attraverso le proprie dimensioni esponenziali.
Probabilmente un corpo da sempre presente che ha pianificato di incontrare ed esplorare la natura policromatica dell’identità̀ nera diasporica su vari terreni, questa volta sul suolo italiano.
In tutto il suo lavoro, Basil si concentra su come il luogo in cui ci troviamo modelli la nostra prospettiva, la nozione di appartenenza e il modo in cui ci percepiamo.
Il suo lavoro è composto principalmente da materiali trovati o donati che hanno un grande significato emotivo per coloro che un tempo li hanno apprezzati.