Autunno a Ferrara con Zurbaran e il grande Seicento

Comunicato Stampa

Zurbarán ai Diamanti e, al Seminario vecchio, il “Seicento a Ferrara”.
I due grandi appuntamenti dell’autunno estense

Ferrara Arte affronta la stagione espositiva autunnale con una doppia proposta di altissimo livello. Filo comune: il grande Seicento. A Palazzo dei Diamanti verrà presentato uno dei più maggiori artisti del secolo, Zurbarán, nella prima mostra mai dedicata in Italia al pittore spagnolo.
Contemporaneamente a Palazzo Trotti Costabili, sede del Seminario vecchio, con l’esposizione Immagine e persuasione. Capolavori del Seicento dalle Chiese di Ferrara colpite dal terremoto saranno accesi i riflettori sul Seicento ferrarese, a torto considerato “minore” poiché oscurato dai fasti cosmopoliti della casata degli Este nei secoli precedenti. Come questa mostra ben evidenzia, nel Seicento le personalità artistiche che operano a Ferrara sono infatti di altissimo livello. A dimostrarlo sarà una ridotta ma sceltissima selezione di pale d’altare di Carlo Bononi, dello Scarsellino, di Francesco Costanzo Catanio, nonché quelle di Ludovico Carracci e del Guercino, tutte patrimonio delle chiese ferraresi ancora precluse al culto ed alla visita per gli effetti del sisma del 2012.

Fulcro dell’autunno estense sarà, naturalmente, l’affascinante retrospettiva dedicata a Francisco de Zurbarán.
Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Centre for Fine Arts di Bruxelles, la monografica dedicata a Zurbarán è l’occasione per ammirare i capolavori di uno dei massimi interpreti dell’arte barocca e della religiosità controriformista. Con questa rassegna, curata da Ignacio Cano con la consulenza scientifica di Gabriele Finaldi, la città di Ferrara intende riaffermare il proprio progetto culturale, teso a far conoscere al pubblico italiano autori di altissimo livello e interesse, ma poco noti nel nostro paese.
Zurbarán, con Velázquez e Murillo, fu tra i protagonisti del Siglo de oro della pittura spagnola e di quel naturalismo raffinato che lasciò un’eredità duratura nell’arte europea. A rendere unico il suo stile fu la sua capacità di tradurre gli ideali dell’età barocca con invenzioni grandiose e al contempo quotidiane, coniugando mirabilmente splendore sensoriale e raccoglimento spirituale. Grazie alla sua abilità nel plasmare forme di grande essenzialità, purezza e poesia l’artista toccò inoltre l’immaginario moderno, come traspare dall’opera di quanti, da Manet a Morandi, fino a Picasso e Dalí, hanno guardato nei secoli successivi al maestro sivigliano.
Intorno a queste due importanti esposizioni, una città vivace, attiva, che cerca con determinazione di trasformare il dramma, ancora recente, del terremoto in una occasione per farsi ancora più bella.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.