L’artista è nota per le sue opere “dattiloscritte”, dove usa la macchina da scrivere per realizzare opere in cui segni grafici e parole lasciano la pagina per dare spazio al disegno.
ALLYSON STRAFELLA: Viveka
La Galleria Raffaella Cortese è una delle principali gallerie d’arte contemporanea italiane.
Fondata nel 1995, la galleria è stata aperta per la prima volta nell’appartamento in cui Raffaella visse da studentessa.
La galleria si è trasferita nella sua attuale sede in Via A. Stradella, 7 nel 2003.
Dal 20 maggio 2021 la galleria ospiterà una mostra personale dell’artista americana Allyson Strafrella.
La mostra fa parte del progetto espositivo della Galleria dedicato al disegno, con le parallele mostre di Silvia Bächli e Jessica Stockholder.
Il titolo della mostra, viveka, deriva dall’antica lingua pali, lingua indiana considerata tradizionalmente come la lingua della religione Maghadha parlata dal Buddha.
Viveka è un termine che per Strafella racchiude in sé l’esperienza particolare che l’umanità intera ha vissuto e in parte sta ancora vivendo.
Sebbene ci siano diverse traduzioni per questa parola, quella che vale nella interpretazione per Strafella parla dei concetti di “isolamento + assorbimento”.
L’anno 2020 ha costretto a restare a casa e stare da soli con noi stessi a causa della pandemia.
Anche se a disagio per molti, il tempo in isolamento dal mondo ha fornito l’opportunità di essere assorbiti nella pratica: la pratica della mediazione, la pratica del disegno.
Lo studio di Strafella è stato un rifugio gradito per impegnarsi con questo concetto di isolamento + assorbimento.
Allyson Strafella da oltre vent’anni usa nei suoi disegni la macchina da scrivere.
Lei ha sviluppato i suoi segni che sono il suo linguaggio visivo: un linguaggio del disegno “scritto”.
Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale ed è anche nelle collezioni del Metropolitan Museum of Art, New York e del Museum of Modern Art, New York, tra gli altri.