La prima mostra personale in una sede istituzionale del vincitore della sezione arte del C/O Berlin Award 2021 Adji Dieye.

ADJI DIEYE CULTURE LOST AND LEARNED BY HEART

C/O Berlin è uno spazio espositivo per la fotografia e i media visivi che presenta opere di artisti affermati ma sostiene, anche, i talenti emergenti.

Come luogo di scambio di nuove idee, C/O Berlin invita tutti a scoprire la cultura visiva contemporanea e organizza Artist Talks, Panel Discussions, Film Screenings e visite guidate, offrendo ai visitatori un luogo per scambiare opinioni sul programma della mostra e impegnarsi in dibattiti attuali sulla cultura visiva.

Tra le attività di C/O Berlin spicca il Talent Award, un premio che viene assegnato ogni anno nelle categorie arte e teoria a individui di età inferiore ai trentacinque anni.

Il premio comporta un premio in denaro per entrambi i vincitori, nonché una mostra personale e una pubblicazione progettata individualmente.

Dall’11 dicembre 2021 C/O Berlin ospiterà la prima mostra personale in una sede istituzionale di uno dei due vincitori del premio per l’anno 2021 Adji Dieye.

Nato a Milano nel 1991 di origine senegalese Adji Dieye è il vincitore del C/O Berlin Talent Award 2021 nella categoria dell’arte.

Ha studiato Nuove Tecnologie per l’Arte all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e ha completato un Master of Fine Arts all’Università delle Arti di Zurigo.

Oggi l’artista divide il suo tempo tra Milano, Zurigo e Dakar.

Culture Lost and Learned by Heart di Adji Dieye entra in un dialogo critico con un’istituzione coloniale come l’archivio di immagini, comunemente associato alla documentazione visiva della storia e considerato il custode della storia verità.

Nella nostra epoca digitale, in cui produciamo e consumiamo più immagini che mai nella storia umana, l’archivio è diventato emblematico per il rifiuto di questa forma di consumo.

Il progetto espositivo di Dieye attinge al materiale d’archivio ritrovato dagli Archivi Nazionali del Senegal (Archives Nationales du Sénégal), una collezione profondamente iscritta con la storia del dominio coloniale francese.

Rileggendo questo materiale, l’artista decostruisce le gerarchie in esso contenute.

Utilizzando materiali visivi aggiuntivi e attuali, affronta ulteriormente nuove forme di spostamento ed esclusione: fino a che punto l’inquadratura visiva di una narrazione storica porta all’esercizio del controllo politico oggi.