Anoressia: il peso delle ossa

“Il corpo non appartiene più alle donne, ma a chi decide a quale modello debbano uniformarsi. A chi decide quanto deve pesare o a quali misure deve avere”. Questa è l’affermazione pronunciata dalla scrittrice Eve Ensler, totalmente in contrapposizione con la tesi sostenuta dagli stilisti, coloro che la moda la “fanno” e la “danno”. Secondo loro infatti, le modelle che sfilano in passerella devono avere determinate proporzioni peso-altezza,  che a dir poco, fanno rabbrividire al solo pensiero, misure da vera e propria ‘Barbie sottopeso’ che nella maggior parte dei casi, mettono a rischio la salute di queste ragazze. Il problema non sarebbe così grave se si limitasse esclusivamente alle passerelle, ma ciò non avviene, perchè volenti o nolenti, nell’era dell’apparire a tutti costi e dell’esibizione esasperata del proprio corpo, tutto questo viene imitato ed emulato. Molto spesso il fenomeno si diffonde, al di fuori di quell’ambito e a farne le spese sono soprattutto le ragazzine che vivono gli sconvolgimenti dell’età adolescenziale,  indotte a rifiutare la propria immagine corporea e ad imitare coloro che appaiono loro più belle, e molto spesso anche più ricche e famose. Per questi motivi è stato promosso in Italia un Manifesto Nazionale di Autoregolamentazione contro l’anoressia che prende posizione contro le modelle ultra-magre e minorenni per rivalutare un modello di bellezza sano, solare, generoso, mediterraneo e soprattutto normale.

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