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Angelo Tabaro

I bronzi di Riace. Uno straordinario ritrovamento di cinquant’anni fa

Esemplari unici al mondo, “eroi venuti dal mare”

Bronzi di Riace

I bronzi di Riace. Uno straordinario ritrovamento di cinquant’anni fa

 

Il 16 agosto del 1972 il sub romano Stefano Mariottini, durante un’immersione a scopo di pesca notava sul fondo a 200 metri dalla costa di Riace in Calabria, degli arti che uscivano dalla sabbia.

Cercò di scoprire cosa fossero e uscirono due figure maschili nude, l’una adagiata sul dorso, con viso ricoperto di barba fluente, a riccioli, a braccia aperte e con una gamba sopravanzata rispetto all’altra coricata su un fianco con una gamba ripiegata.

Quelle due figure, parzialmente coperte dalla sabbia hanno rappresentato il più spettacolare ritrovamento di archeologia subacquea del Mediterraneo, nonché di uno dei più straordinari rinvenimenti dell’archeologia del Novecento tout court.

Da allora è nata la storia dei Bronzi i Riace: il Bronzo A e il Bronzo B, il giovane e il vecchio: inseparabili eppure diversi, due uomini nudi che dovevano essere armati di scudo, lancia ed elmo.

Esemplari unici al mondo in bronzo, i bronzi di Riace, gli “eroi venuti dal mare” sono considerati tra le testimonianze più significative dell’arte greca classica.

La loro importanza e il loro straordinario valore stanno soprattutto nella perfezione con cui i corpi sono stati riprodotti

I Bronzi di Riace sono, infatti, statue dalla bellezza disarmante, sono mistero e fascino, tanti li vorrebbero ma essi sono stabilmente in mostra al Museo archeologico di Reggio Calabria e richiamo di visitatori provenienti da tutto il Mondo.

Peraltro, le due statue sono state recentemente candidate come bene Unesco.

In occasione del cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi sono stati programmati eventi celebrativi finalizzati a valorizzare i Bronzi e, insieme, le bellezze del patrimonio culturale e archeologico del territorio.

I bronzi “sono un investimento e una sfida per il nostro Paese. Sono un attrattore unico, devono diventare un simbolo dell’Italia”, ha sottolineato il ministro della cultura Franceschini durante la presentazione delle celebrazioni.

Tra le iniziative, particolare rilievo, per la qualità della ricerca scientifica seguita al ritrovamento e per lo stimolo che esso ha rappresentato per lo sviluppo della sezione Archeologia subacquea in Italia, è il numero speciale monografico dedicato ai Bronzi di Riace della rivista ARCHEO (n.50 agosto/settembre 2022).

Un numero speciale coordinato da due «addetti ai lavori» che vivono la loro professione con grande passione e competenza (Luigi Fozzati – esponente della prima generazione di archeologi subacquei, nata in seguito alle imprese pionieristiche di Nino Lamboglia, tra i padri fondatori della disciplina – e una studiosa di nuova generazione, Alessandra Ghelli).

La pubblicazione testimonia di anni di ricerche comprese le indagini sull’identità dei due personaggi che sembrerebbero rimandare a uno dei più complessi e drammatici episodi della mitologia greca: la tragedia dei figli di Edipo, re di Tebe, maledetti dal proprio padre e destinati – a conclusione di una disastrosa lotta di successione – al reciproco annientamento.

Archeo accompagna alla vicenda dei Bronzi di Riace la cronaca dei principali rinvenimenti archeologici nelle acque italiane dal 1500 ai giorni nostri.

Il cinquantenario sarà occasione per far crescere la consapevolezza del valore, anche economico, del patrimonio storico culturale e, speriamo, per stimolare le ricerche archeologiche subacquee in mari che sono delle vere e proprie miniere.

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