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Angelo Tabaro

European Heritage Label – Marchio del Patrimonio europeo

Riconoscimento rivolto ai siti considerati non solo per il loro valore culturale, ma anche per la narrativa e per la storia europea che c’è dietro

 

Marchio del Patrimonio Europeo

European Heritage Label – Marchio del Patrimonio europeo

Il patrimonio culturale europeo è un mosaico ricco e diversificato di espressioni culturali e creative, un’eredità delle precedenti generazioni di europei e un’eredità per quelle future.

Comprende siti naturali, costruiti e archeologici, musei, monumenti, opere d’arte, città storiche, opere letterarie, musicali e audiovisive e le conoscenze, le pratiche e le tradizioni dei cittadini europei.

Mentre la politica in questo settore è principalmente di competenza degli Stati membri, delle autorità regionali e locali, l’Unione Europea è impegnata a salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale europeo attraverso una serie di politiche e programmi.

Tra questi, dal 2013, è stato avviato il programma European Heritage Label sites/ Siti del marchio del Patrimonio Europeo (istituzione del Marchio del Patrimonio europeo, delibera UE 1194/2011).

Si tratta di siti selezionati per il loro valore simbolico in ottica sovranazionale europea, siti che celebrano e simboleggiano ideali, valori, storia e integrazione europea.

Si tratta di un riconoscimento che presenta alcune differenze rispetto alla lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Sono siti considerati non solo per il loro valore culturale in sé, ma per la narrativa e per la storia europea che c’è dietro.

I siti del patrimonio europeo si concentrano, infatti, sulla promozione dei valori simbolici europei e sul ruolo significativo che questi siti hanno svolto nella storia e nella cultura dell’Europa.

Essi offrono anche preziose attività educative, soprattutto per i giovani.

Possono candidarsi i siti, come più sotto specificati, di paesi dell’Unione Europea che devono avere un valore europeo simbolico e aver svolto un ruolo significativo nella storia e nella cultura dell’Europa e/o nella costruzione dell’Unione.

I “siti” candidabili sono:

  • monumenti storici, artistici, archeologici
  • ambienti naturali
  • ambienti subacquei
  • siti industriali o urbani
  • paesaggi culturali
  • luoghi della memoria
  • beni e oggetti culturali
  • patrimonio immateriale associato a un luogo, compreso il patrimonio contemporaneo.

L’Unione europea assegna il marchio del patrimonio europeo a 3 tipi di siti:

  • sito singolo: applicazione di un sito
  • sito tematico nazionale: diversi siti, situati nello stesso Stato membro, che si concentrano su un tema specifico e presentano una domanda congiunta
  • sito tematico transnazionale: diversi siti, situati in diversi Stati membri, che si concentrano su un tema specifico e presentano una domanda congiunta.

Le candidature sono coordinate a livello nazionale.

Ogni stato membro infatti è responsabile, tra l’altro, della ricezione dei moduli di candidatura dai siti candidati e di rispondere a qualsiasi domanda sulla procedura di candidatura.

Criteri e modalità per le candidature sono pubblicati nel sito:

https://culture.ec.europa.eu/cultural-heritage.

Per l’anno 2023 hanno presentato la candidatura al Ministero della Cultura tredici siti:

  1. Aquileia, terra di dialogo proposto dalla Fondazione Aquileia di Aquileia (Udine);
  2. Archivio di Stato di Palermo proposto dalla Soprintendenza archivistica della Sicilia-Archivio di Stato di Palermo;
  3. Area archeologica Foro Romano e Palatino proposto dal Parco archeologico del Colosseo;
  4. Complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno proposto dalla Direzione Regionale Musei Molise;
  5. Galleria del Grano Pasta Museum proposto dalla associazione Galleria del Grano di Gragnano (Napoli);
  6. I luoghi dell’Operazione Avalanche proposto dall’ Amministrazione Comunale Città di Battipaglia (Salerno);
  7. Il patrimonio immateriale arbereshe di Piana degli Albanesi – Hora e Arbëreshëvet proposto dal comune di Piana degli Albanesi (Palermo);
  8. Il telescopio di Galileo: una storia europea proposto dal Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze;
  9. Museo dei Bozzetti “Pierluigi Gherardi” proposto dal Comune di Pietrasanta (Lucca);
  10. Ponte San Leonardo di Termini Imerese proposto dall’Associazione Rodoarte onlus di Palermo;
  11. Roma, Campidoglio, Musei Capitolini – Sala degli Orazi e Curiazi proposto da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali;
  12. Sant’Anna di Stazzema proposto dal Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema (Lucca);
  13. Tempio Voltiano proposto dai Musei Civici del Comune di Como.

Entro il prossimo 8 febbraio 2023 una commissione ministeriale valuterà le candidature selezionando massimo due siti italiani, da proporre alla Commissione Europea entro il 1° marzo 2023.

La Commissione Europea valuterà le candidature pervenute da tutti gli stati selezionando quelle considerate più rispondenti alle finalità del programma che saranno insignite per l’anno 2023 con massimo un sito per ciascun stato.

Dal 2013 quattro sono stati i siti italiani insigniti del Marchio:

Museo Casa De Gasperi (2014),

Forte Cadine (2017),

l’Area archeologica di Ostia antica (2019),

Comune di Ventotene (2021).

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