Un luogo dove le opere d’arte trafugate, disperse, vendute o esportate illegalmente potranno essere esposte al pubblico prima di ritornare nei loro luoghi
Nasce a Roma il MUSEO DELL’ARTE SALVATA
Nel 1969 veniva istituito il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (CC.TPC).
L’Italia fu così la prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nello specifico settore, anticipando di fatto di un anno la raccomandazione della Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che, da Parigi, nel 1970, indicava agli Stati aderenti l’opportunità di adottare varie misure volte a impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.
Questo reparto speciale dell’arma dei Carabinieri è alle dipendenze funzionali del Ministro della cultura (MIC) e svolge funzioni di polo informativo e di analisi, a favore anche delle altre Forze di Polizia.
Da quel lontano 1969 l’attività assicurata dal comando Carabinieri TPC di prevenzione e repressione a tutela del patrimonio culturale italiano è stata continua e intensa, e molto impegnativa anche in conseguenza del patrimonio culturale straordinario d’Italia che, per la sua ricchezza in ogni settore e la sua distribuzione in ogni angolo del Paese, non ha uguali nel mondo.
Dai primi tombaroli che hanno depredato tombe e necropoli e scavi archeologici, la lotta alla criminalità culturale ha dovuto sempre più specializzarsi per colpire una organizzazione criminale molto remunerativa e sempre più specialistica.
La lotta serrata a ladri, ricettatori, riciclatori e trafficanti, che formano la catena del crimine culturale, impone continuamente ai Carabinieri del nucleo TPC di contrastare l’attività di persone altamente specializzate nei vari settori dell’arte: archeologia, pittura, mobili antichi, argenteria, materiale ecclesiastico, bibliografico, etc.
Inoltre, i furti di beni culturali vengono generalmente effettuati su commissione, la cui committenza segue tendenzialmente le dinamiche commerciali del mercato ufficiale di settore e molto spesso seguendo percorsi internazionali.
Certamente notevole è il numero di opere d’arte trafugate, reperti archeologici dispersi, venduti o esportati illegalmente.
Si tratta di una perdita significativa per il patrimonio culturale di un paese, espressione della sua memoria storica e dei valori collettivi, nonché dell’identità di un popolo.
Ogni anno l’azione del CC -TPC permette di recuperare qualche centinaio di migliaia di beni culturali, molti dei quali librari e archivistici, e non sempre è possibile restituire i beni ai luoghi dove furono prodotti.
Con il duplice scopo, pertanto, di mostrare il lavoro prezioso di questo nucleo speciale dell’Arma dei Carabinieri e insieme conservare i beni recuperati in attesa di destinazione finale, il Ministero della Cultura, ha promosso la costituzione di un Museo dell’Arte Salvata, che avrà sede a Roma in uno spazio all’interno delle Terme di Diocleziano.
Il museo, la cui costituzione era stata annunciata dal ministro della Cultura Dario Franceschini farà parte del Museo Nazionale Romano, e racconterà il salvataggio dell’arte nelle sue diverse forme.
Sarà un luogo dove le opere d’arte trafugate, disperse, vendute o esportate illegalmente potranno transitare ed essere esposte al pubblico per un periodo di tempo limitato, e poi riportate a casa nei loro luoghi e musei di appartenenza.
Questo Museo ospiterà pertanto per periodi variabili le restituzioni dovute alla diplomazia culturale o a seguito delle indagini del Comando Carabinieri TPC, ritrovamenti tra le macerie dei terremoti e in seguito agli interventi in caso di calamità naturali e conflitti, i salvataggi grazie ai grandi restauri, i recuperi fortuiti di antichità o dovuti agli scavi di emergenza per lavori pubblici e privati.