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"Occorrono uomini creativi" (Gianni Rodari)

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Angelo Tabaro

L’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia

Fondato nel 1951 per studiare la storia bizantina e post-bizantina, nonché la storia del territorio greco occupato dai Veneziani

 

Istituto Ellenico di Venezia
Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Post-Bizantini
Credits: https://istitutoellenico.org/it

 

L’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia

Tra i tanti tesori di Venezia credo che pochi conoscano l’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, unico istituto di ricerca greco all’estero.

È stato fondato nel 1951 nell’ambito di un accordo culturale tra Grecia e Italia, che ha previsto di fondare da una parte un istituto scientifico a Venezia e dall’altra la riapertura della Scuola Italiana di Archeologia e dell’Istituto Italiano ad Atene, che erano chiusi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1953 l’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia “ereditò” tutti i beni immobili e mobili della Comunità Greco-Ortodossa di Venezia con la condizione che quest’ultima fosse sovvenzionata per il suo mantenimento.

Dal 1959 l’Istituto ha sede nell’edificio del Collegio Flangini radicalmente ristrutturato al ponte dei Greci, sestiere Castello 3412 non lontano da Piazza san Marco.

Mission dell’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini è principalmente quella di studiare la storia bizantina e post-bizantina, nonché la storia del territorio greco occupato dai Veneziani, cioè i possedimenti veneziani dell’Oriente (lo Stato da Mar).

A questo fine l’Istituto organizza congressi, seminari e conferenze, incontri scientifici internazionali, oltre a promuovere e curare edizioni di libri scientifici e la stampa annuale della rivista scientifica Thesaurismata.

Importante è poi l’attività che deriva direttamente dalla tradizione del Collegio Flangini rcon l’istituzione delle borse di studio per ricercatori greci che conducono le loro ricerche di dottorato e post-dottorato negli archivi e nelle biblioteche di Venezia avendo come sede le stanze dell’Istituto.

Si tratta di una delle più importanti raccolte di opere d’arte ortodossa legata alla storia della Confraternita greco-ortodossa a Venezia, certamente la più importante comunità greca dell’Europa occidentale.

Questo patrimonio va a costituire il Museo dell’Istituto situato al primo piano di un edificio, la cosiddetta Scoletta, accanto alla chiesa di San Giorgio dei Greci al Campo dei Greci.

La collezione del Museo inaugurato nel 1959 e ristrutturato nl 1999, comprende capolavori dell’iconografia bizantina come le icone portate da Costantinopoli nel XV secolo da Anna Notara, offerte da lei alla Confraternita oltre a decine di opere di pittori anonimi e noti. Tra questi si hanno Giorgio Klontza, Michele Damaskinos, Emmanuel Lampardo, Frangia Kavertza, Victor, Giovanni Apakà, Benedetto Emporio, Emmanuele Tzanfournari, Tommaso Batha, Emmanuel e Constantino Tzane, Teodoro Poulaki e Giovanni Mosco.

Poiché molte delle icone post-bizantine appartengono alla cosiddetta scuola cretese, il visitatore ha l’opportunità di seguire l’evoluzione dell’arte dei pittori cretesi dal XV al XVII secolo.

Il Museo espone inoltre preziosi manoscritti, tra cui un Vangelo di pergamena del XIII secolo, l’unico Romanzo di Alessandro il Magno con 250 miniature e didascalie in scrittura paleo-ottomana, nonché vari cimeli come paramenti, cinture e oggetti rituali degli arcivescovi ortodossi (enkòlpion), oggetti d’oro e d’argento, documenti patriarcali e ducali con cui di volta in volta erano stati concessi privillegi alla Confraternita e alla chiesa dei Greci.

28.000 titoli conta poi la biblioteca con importanti volumi che si riferiscono principalmente alla storia, alla letteratura e all’arte bizantina e post-bizantina e alla storia delle regioni greche occupate dai Veneziani.

Parte integrante della biblioteca dell’Istituto sono la Biblioteca dei Manoscritti e dei Libri Antichi e Rari con 47 manoscritti greci tra cui tre Vangeli su pergamena (XII-XIV secolo) e il Romanzo di Alessandro, opera del XIV secolo con 250 miniature, manoscritti musicali.

3000 sono invece i titoli di libri greci e in lingua straniera, provenienti dalla ricca biblioteca del Collegio Flangini.

Si tratta di opere di filosofia, retorica, teologia, matematica, geografia, pedagogia, manuali commerciali, enciclopedie, dizionari, grammatiche, ecc. del periodo che risalire dal XVI secolo alla fine del XIX secolo.

Infine, l’Archivio con documenti datati dal 1498 al 1954 che riguardano la storia della Confraternita greca nella città di Venezia e la parte di Grecia sotto lo Stato da Mar, nonché l’istituzione, l’organizzazione e l’amministrazione della chiesa di San Giorgio dei Greci a Venezia.

Chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza di questa importante istituzione culturale può recarsi  a Venezia o entrare nel sito https://istitutoellenico.org/it/home/ o scrivere a info@istitutoellenico.org

Focus cultura è la nuova sezione di Pikasus ArteNews che invita alla riflessione sul valore dell’arte, in tutte le forme espressive del pensiero e della creatività umana. Focus indaga il ruolo e il contributo fondamentale dell’arte per uno sviluppo equilibrato, sostenibile e “umano” della società. Le materie saranno le più varie, dalla presentazione di riviste specializzate anche di nicchia, alla recensione di libri, ad ogni altra iniziativa che nasca da donne e uomini creativi ispirati e capaci di formulare ipotesi coraggiose per il bene comune

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