CUORE ROSSOBLÙ

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di Giuseppe Tassi

Bologna Roma 1-5. Il divario tecnico è enorme

L’involuzione della banda Mihajlovic apra scenari di paura per il popolo tifoso

Bologna Roma 1-5. Il divario tecnico è enorme

Fa tutto la Roma. Anche il gol del Bologna.
Finisce in goleada giallorossa (5-1) e col dubbio prepotente che l’involuzione della banda Mihajlovic apra scenari di paura per il popolo tifoso.
Il divario tecnico é enorme, al punto che la Roma infila tre gol nei primi quindici minuti, tagliando la difesa del Bologna come un coltello che affonda nel burro.
Spinazzola é un siluro inarrestabile, Mikhitaryan il divino regista d’attacco, Dzeko il terminale pensante.
Davanti a un trio del genere mezza serie A sarebbe alle corde.
Figuriamoci un Bologna a corto di uomini, con una difesa molto vulnerabile (Di Silvestre e Danilo sconcertanti) e un centrocampo sovrastato nei numeri e nella qualità.
Lo spettro della retrocessione, agitato da Sinisa nelle parole della vigilia, sarà stato uno spauracchio per convincere i dirigenti a darsi una mossa sul mercato di gennaio.
E forse la sortita dialettica andrà a buon fine ma oggi quelle frasi mettono i brividi.
Perché anche contro una Roma stellare Mihajlovic poteva fare meglio, costruendo una squadra meno pretenziosa nell’atteggiamento tattico.
La mia idea é quella di un centrocampo a tre, con l’esclusione di Vignato e Medel schierato accanto a Poli e Svanberg, regolarmente soverchiati dagli avversari.
Una squadra più prudente, coperta e votata al contropiede.
In altre parole una chiara ammissione di inferiorità tecnica , da tradurre in un Bologna più solido e combattivo, capace di chiudere gli spazi all’onda giallorossa.
Ma il tecnico serbo conferma la sua scarsa duttilità strategica e mantiene la stessa impostazione tattica (4-2-3-1) anche con i cambi della ripresa.
Dominguez avvicenda Poli e Medel trova spazio ma da centrale difensivo, con Tomyiasu spostato a sinistra per rimpiazzare l’infortunato Mbaye.
La povertà di esterni condiziona la scelta del tecnico ma credo che Sinisa avrebbe comunque insisito sul suo schema classico.
Una rigidità di vedute che va abbandonata quando di fronte hai avversari nettamente superiori come la Roma.
Se non lo fai, finisce 5-1.
Con buona pace del bravo Ravaglia, al debutto fra i pali.

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